“La carta stampata: si è fermata l’emorragia di lettori”. La notizia è arrivata direttamente dal Censis che ha pubblicato il 16esimo rapporto tra i media e gli italiani. Se è vero che la diffusione di internet è ormai inarrestabile, secondo l’istituto di ricerca lo sarebbe altrettanto il “blocco” della caduta dei giornali cartacei che, del resto, rimangono (insieme alla tv) una delle fonti di informazioni privilegiate dalla fascia d’età degli ultra 65enni.
Il Censis ha spiegato: “I lettori dei quotidiani, che nel 2007 erano il 67,0% degli italiani, si sono ridotti al 37,3% nel 2019, praticamente gli stessi di un anno prima (il 37,4% nel 2018). Le edizioni online dei giornali si attestano a una quota di utenza pari al 26,4% (la stessa di un anno fa: +0,1%). Nel campo dei periodici, flettono leggermente i settimanali (il 30,1% di lettori, -0,7% in un anno) e tengono i mensili (il 27,4% di lettori: +0,9%). Gli aggregatori di notizie online e i portali web d’informazione sono consultati dal 51,6% degli italiani, con una crescita del 5,5% rispetto all’anno precedente”.
Non va bene ai librai ma, comunque, non va nemmeno peggio rispetto agli anni scorsi. Il Censis spiega: “Anche i lettori di libri in Italia continuano a diminuire anno dopo anno. Se nel 2007 il 59,4% degli italiani aveva letto almeno un volume nel corso dell’anno, nel 2019 il dato è sceso al 41,9%, ma sembra essersi fermata la caduta, dal momento che il dato risulta stabile rispetto all’anno precedente (-0,1%). Né gli e-book (letti solo dall’8,5% degli italiani, con una variazione nulla in un anno) hanno compensato la riduzione dei lettori”.