Continua l’agitazione a La Stampa e i giornalisti sono pronti a proseguire lo sciopero della firma. In una nota, il comitato di redazione attacca la direzione ed “esprime sconcerto e preoccupazione nei confronti del direttore Maurizio Molinari, che per l’ennesima volta ha dimostrato scarso rispetto verso la rappresentanza sindacale e, quindi, tutto il corpo redazionale, scavalcando i ragionamenti in atto in vista dell’attuazione del nuovo piano digitale, che prevede pesanti tagli alle buste paga e trasferimenti”.
Il cdr dello storico quotidiano torinese ha inoltre spiegato: “Un comportamento che il Cdr censura con fermezza, auspicando un immediato ripristino delle corrette relazioni sindacali, indispensabili per traghettare, sì, il giornale nel futuro, ma garantendo la qualità dell’informazione e i posti di lavoro. Il Comitato di redazione respinge dunque il metodo dell’imposizione che nega ogni sereno confronto tra il direttore e i suoi giornalisti. Prosegue lo sciopero delle firme”.
Ai giornalisti de La Stampa è giunta la solidarietà dei colleghi del Corriere della Sera (che in una nota hanno dichiarato “Desta molta preoccupazione, in particolare, la decisione unilaterale e senza preavviso di trasferire otto colleghi dalla redazione di Roma a quella di Torino. Un atteggiamento che non ha precedenti nei rapporti sindacali all’interno di un giornale”) e dell’Ansa (“È allarmante la decisione di trasferire otto colleghi dalla redazione di Roma a Torino, senza un preventivo confronto con le rappresentanze sindacali. Va respinta, inoltre, la logica dei tagli, senza piani di sviluppo chiari e condivisi. Il Cdr è pronto a sostenere ogni iniziativa di mobilitazione a sostegno dei colleghi”).
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