Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei, ha approvato uno schema di decreto legislativo che “aggiorna e potenzia” la normativa di disciplina dell’esercizio delle attività televisive a tutela degli spettatori di minore età.
Le modifiche approvate uniformano, sul piano lessicale, le norme italiane con la disciplina comunitaria e la arricchiscono con alcune ulteriori previsioni a tutela dei minori, recependo gli orientamenti espressi dal Comitato per la Tutela dei minori. In particolare i piccoli spettatori sono garantiti mediante la presenza per tutto il programma (e non più solo all’inizio) del simbolo visivo che avverte dei contenuti inadatti e mediante un più ampio utilizzo delle nuove tecnologie che consentono al genitore di utilizzare codici personali di accesso.
Inoltre scatta il divieto assoluto di trasmettere programmi pornografici o violenti gravemente nocivi per i minori anche in orari notturni, esclusi solo i programmi specificamente acquistabili a pagamento, con una più incisiva distinzione delle diversità tra il regime riferibile alle trasmissioni lineari (sia in chiaro che a pagamento) e quello per le trasmissioni non lineari, le sole che potranno ospitare programmi vietati ai minori di 18 anni.
In risposta alle indicazioni ricevute dalla Commissione europea, sono state infine eliminate le ambiguità relative alla disciplina dei trailers inerenti le opere di nazionalità europea. In particolare, si escludono, a certe condizioni, i messaggi promozionali a favore dell’incremento della lettura e i trailers cinematografici di opere di origine europea ai fini del calcolo dei limiti di affollamento pubblicitario.
Con il medesimo decreto è stata anche definita la quota minima percentuale da destinare alla produzione delle opere cinematografiche di espressione originale italiana ovunque prodotte.