Il regolamento sulla par condicio «incide negativamente sui palinsesti» e «rischia di creare una disparità tra l’informazione Rai e quella delle emittenti private». Il cda di Viale Mazzini boccia all’unanimità le norme varate dalla Vigilanza, disposizioni che tuttavia l’azienda non può «in alcun modo interpretare», bensì solo «applicare». Sergio Zavoli, sta lavorando ancora ad una mediazione ed ha convocato per oggi, alle 14.30, l’ ufficio di presidenza della Vigilanza.
Al centro delle polemiche, il comma 9 dell’articolo 3, secondo il quale nell’ultimo mese di campagna elettorale (dal 28 febbraio) le tribune politiche sono collocate negli spazi degli approfondimenti più seguiti o in spazi di analogo ascolto; e il comma 4 dell’articolo 6, in base al quale le trasmissioni di informazione sono disciplinate dalle regole proprie della comunicazione politica.
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