È tempo di esami finali in Viale Mazzini, e a giocarsi la conferma a Settembre sono i palinsesti televisivi della seconda e terza rete, la cui promozione alla prossima stagione dipenderà anche da Lei , Lorenza Lei il neo direttore della Rai che ha raccolto il testimone da Mauro Masi e che subito si trova alle prese con temi cruciali.
I programmi in questione, eternamente condannati al precariato mediatico, sono “Che tempo che fa”, “Report” ,”Ballarò” e “Annozero”, in ballo ci sono gli opposti schieramenti politici con il pdl che preme per misure contenitive nei riguardi di un servizio pubblico che secondo la propria prospettiva, mira solo a screditare l’immagine del premier e dall’altra parte abbiamo l’ala sinistra che si batte per la sopravvivenza delle proprie trasmissioni, a tutela di un’informazione democratica e pluralista.
Gli scrutini finali che decreteranno o meno la promozione dei programmi in esame, si terranno oggi in un Consiglio d’amministrazione atto a presentare a programmazione 2011-2012, cui seguiranno le votazioni Mercoledì.
Voci di corridoio vorrebbero un accordo tra Lorenza Lei e Michele Santoro, secondo cui grazie ad un escamotage, Michele Santoro potrebbe uscire dall’azienda come dipendente e diventare libero professionista.
Tuttavia la trasmissione di Michele Santoro fa sempre registrare picchi di audience e la sua cancellazione sarebbe una perdita in termini di ascolto per la Rai, ma le sorti del conduttore e del suo pubblico dipendono in primo luogo dalla sentenza della cassazione emanata nel 26 gennaio 2005 dal giudice del lavoro del Tribunale di Roma, secondo cui si stabiliva che la tv pubblica avesse l’obbligo di consentire al giornalista di andare in onda in prima serata con un programma di approfondimento politico.
Un verdetto che nel caso fosse confermato dalla Cassazione, annullerebbe ogni possibile trattativa sull’uscita anticipata del giornalista dalla Rai e confermerebbe la sua presenza in video nella prossima stagione televisiva.
Il verdetto finale è atteso per Mercoledì e il ruolo del neo direttore passerebbe in secondo piano, dal momento che l’ultima parola spetta alla Legge, alla quale tanto i sostenitori della Destra che della Sinistra dovranno sottostare.
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