Per assicurare la realizzazione delle nuove reti di tlc a banda larga “l’unica possibilità è dare vita a una società ad hoc, composta per un terzo da un soggetto pubblico, per un terzo dall’incumbent e per un terzo dal resto del mondo”. Lo ha dichiarato il presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, rivelando che su questo tema ‘ha cambiato idea’ rispetto a precedenti convinzioni.
“Quando ho sentito parlare di una società unica delle reti – ha detto nel corso del convegno ‘Giochiamoci il futuro’ organizzato da Between – ero molto preoccupato, perché all’idea di Bernabè, Parisi, Bertoluzzo e Gubitosi seduti intorno a un tavolo” poteva finire con un accordo sulle tariffe e far sparire la concorrenza in un settore in cui ha funzionato. Tuttavia, ha proseguito, le iniziative per ora sono solo singole e “l’autocandidatura di Telecom è troppo timida”: in sostanza, quindi, “non si raggiunge il risultato. Allora ho ammesso di aver sbagliato e ho cambiato idea: così nelle proposte alla legge sulla concorrenza ho indicato una ‘normetta’ politicamente scorretta, una pietra nello stagno: la costituzione della società ad hoc, con regole di governance asseverate dall’Antitrust”. La legge, ha però aggiunto, “ha fatto qualche piccolo passo, ma manca la società della rete”.
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