Il caso Scurati apre un nuovo fronte di scontro tra la dirigenza Rai e il sindacato, in particolare l’Usigrai. Che ha imbracciato carta e penna e ha scritto una lettera puntata all’indirizzo dell’amministratore delegato Roberto Sergio. A cui, i sindacalisti Usigrai hanno chiesto conto e ragione delle parole pronunciate in un’intervista che ha rilasciato a La Stampa. Frasi dure, quelle di Sergio, che lascerebbe intendere che ci sarebbe chi vorrebbe “distruggere la Rai” dicendo di essere all’oscuro della catena di eventi che ha portato poi all’annullamento del contratto di Scurati e della sua partecipazione al programma Che Sarà di Serena Bortone.
“Se vuol difendere l’azienda, lei ha il dovere di dire chi la vuole distruggere. E di difenderla.
Anche perché quello che sta accadendo oggi è il frutto prevedibile delle scelte assunte in questi mesi”, spiegano i sindacati che aggiunto: “Per questo noi abbiamo il dovere di ricordarle che il suo primo atto come Ad è stato quello di nominare Direttore generale una persona che ha definito l’antifascismo nel 2019 una caricatura paradossale”. Nel mirino dell’Usigrai, dunque, finisce anche Gianpaolo Rossi, attuale dg dato in rampa di lancio proprio per la poltrona di amministratore delegato a viale Mazzini: “E dobbiamo ricordarle che – solo per limitarci agli ultimi giorni – all’interno della direzione Approfondimento sono state prese decisioni che minano la credibilità e l’autorevolezza della Rai. Dalla scelta di parlare di aborto a Porta a Porta con otto ospiti tutti uomini, alla decisione di cancellare metà delle repliche estive di Report. E ora la cancellazione del contratto ad Antonio Scurati per motivazioni editoriali”. L’esecutivo Usigrai aggiunge: “Così come dobbiamo ricordare che il Direttore dell’approfondimento è stato scelto da lei. E non ci sono state conseguenze quando sul palco di Atreju ha definito Fratelli d’Italia il nostro partito.
Ma non è mai tardi per cambiare rotta. Quindi restiamo in attesa degli annunciati provvedimenti drastici”.
Ma lo scontro, poi, si fa (anche) personale: “Temiamo che non l’abbiano informata nemmeno in merito alla replica dell’Azienda al comunicato sindacale Usigrai letto oggi nelle principali edizioni dei telegiornali. La replica parla di “tentativo di strumentalizzare con polemiche sterili un caso montato sul nulla, mentre lei sulla Stampa la definisce “una questione che non può finire qui” e annuncia provvedimenti drastici. Qual è quindi la valutazione aziendale?”. Insomma, il caso Scurati non fa altro che gettare benzina sul fuoco dei rapporti già tesissimi tra i dirigenti Rai e l’Usigrai.
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