Caso Sardegna1, Assostampa ed Fnsi: “Niente soldi pubblici a chi licenzia”

0
1017

giorna“I licenziamenti annunciati a Sardegna 1 sono immotivati, danneggiano l’emittente e pregiudicano il pluralismo dell’informazione”. Così il Consiglio direttivo dell’Associazione della Stampa Sarda, che si è riunito con il segretario generale Fnsi, Franco Siddi, ha ribadito la posizione del sindacato dei giornalisti con il pieno appoggio della Federazione nazionale stampa che segue “con preoccupazione la vicenda. Mai nell’editoria sarda è stato attuato un licenziamento collettivo di queste dimensioni. 13 licenziamenti dimezzerebbero l’organico dell’emittente e ne metterebbero a rischio la sopravvivenza”. Per l’Assostampa, inoltre, non bisogna erogare soldi pubblici a chi licenza. “Non vi è dubbio alcuno che la situazione di crisi (pur nelle difficili condizioni dell’economia) – ha sottolineato il sindacato – sia da addebitarsi interamente alla gestione aziendale. Sul passaggio di proprietà non sono mai stati forniti i chiarimenti richiesti, e questo getta un’ombra inquietante su tutta la vicenda”. L’Associazione della Stampa ha apprezzato la decisione del presidente della Regione, Ugo Cappellacci, di sospendere, in attesa di un chiarimento, l’efficacia della delibera con la quale si stabilivano rapporti fra la Regione e la società editrice. “Poiché il silenzio aziendale continua a perdurare il sindacato ha chiesto alla Regione di mantenere attivo il blocco sino al completo chiarimento della vicenda”, ha spiegato l’Assostampa che ha manifestato solidarietà alla lotta dei lavoratori di Sardegna Uno, “approvando e sostenendo le iniziative per rendere pubbliche le ragioni della vertenza ed ha duramente condannato l’iniziativa del direttore della testata e di un giornalista di mandare in onda un tg incompleto, nonostante lo sciopero dei lavoratori. Il direttore Mario Tasca non è più iscritto al sindacato. Il consiglio direttivo ha deciso pertanto di deferire ai probiviri il giornalista Marco La Picca, per i provvedimenti del caso”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome