L’incompatibilità per i membri dell’Agcom dura quattro anni. E’ quanto precisa una nota dell’Authority in riferimento alla vicenda Meocci. In riferimento a quanto apparso nei giorni scorsi su alcuni quotidiani e agenzie di stampa si precisa che la dichiarazione di cessata incompatibilità del dottor Alfredo Meocci è stata rilasciata al diretto interessato, su sua richiesta, essendo trascorso il periodo di incompatibilità stabilito dalla legge 481/95 per i componenti del Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. L’incompatibilità, infatti, dura quattro anni e non a vita. Ovviamente – si legge – la cessazione dell’incompatibilità vale per il futuro e non per il passato e quindi non si riflette in alcun modo sulla pronuncia di incompatibilità e sulla relativa sanzione adottate per il periodo precedente.
Quanto al ‘risarcimento’ menzionato dallo stesso Meocci in un’intervista all’Arena lo scorso 3 marzo, si tratta in realtà di un rimborso di spese legali di 10.171 euro, e non di 100.000 euro, riconosciuto allo stesso Meocci, come pure agli altri componenti del Consiglio precedente dell’Agcom, in relazione a un procedimento penale a loro carico promosso su esposto di terzi e conclusosi con provvedimento di archiviazione. Il rimborso di tali spese legali, ch’è stato effettuato a seguito di parere di legittimità e di congruità espresso dall’Avvocatura generale dello Stato, non ha nulla a che vedere con il procedimento di incompatibilità di Meocci che ha dato luogo, com’è noto, a sentenze del TAR, del Consiglio di Stato e della Corte di Cassazione confermative del provvedimento adottato dall’Autorità. (TMNews)