Quanto ha pesato, sul destino della Gazzetta del Mezzogiorno, quell’altra emergenza italiana che riguarda la giustizia? Parecchio. Almeno secondo il senatore Gaetano Quagliariello che ha voluto rimarcare quanto i ritardi abbiano inciso e peggiorato la situazione. Per il vicepresidente nazionale di Coraggio Italia, il caso del quotidiano pugliese è paradigmatico della situazione. O, meglio ancora, delle conseguenze vere di più concause sul tessuto economico e sociale del Paese.
“Caso paradigmatico delle ripercussioni economiche della giustizia”
In una nota, il senatore Quagliariello ha spiegato. “Quando si parla di giustizia come servizio al cittadino e di ricadute socio-economiche del suo esercizio, si dovrebbe tenere a mente come caso paradigmatico ciò che sta accadendo alla Gazzetta del Mezzogiorno”. Perciò ha aggiunto. “Mai come in questa circostanza il tempo è denaro perché un bene di natura imprenditoriale può svalutarsi, è occupazione di chi nell’azienda ci lavora, è un servizio ai lettori che scontano l’interruzione delle prestazioni. La tempestività delle decisioni non è dunque un fattore irrilevante né scevro di conseguenze”. Quindi ha concluso. “Nell’esprimere solidarietà alla redazione di una testata storica così importante per il Mezzogiorno, auspico che l’autorità giudiziaria possa dare certezza sui tempi e assicurare la massima trasparenza nel procedimento di scelta per addivenire all’assegnazione prima che i danni diventino irreparabili”.
“Interrompere pubblicazioni atto di inaudita gravità”
Intanto il sindacato e il comitato di redazione hanno chiesto celerità per il ritorno in edicola del giornale. Il segretario generale Fnsi Raffaele Lorusso ha tuonato. “Interrompere le pubblicazioni della Gazzetta del Mezzogiorno è stata una decisione di inaudita gravità. La priorità ora deve essere quella di riportare al più presto il giornale in edicola. Ogni giorno che passa lontano dalle edicole e quindi dai lettori, è un danno per la storia del giornale, per i lavoratori, per l’opinione pubblica dell’intero meridione”. Per Lorusso. “Che il contratto sarebbe scaduto il 31 luglio lo si sapeva da tempo. Vero che siamo nell’ambito della libertà di impresa, ma la scelta di sospendere le pubblicazioni risulta incomprensibile. Tanto più perché comunicata ventiquattr’ore prima della scadenza del contratto. E dopo che, tre giorni fa, la stessa Ledi aveva comunicato alla direzione e alla redazione la volontà di continuare a gestire provvisoriamente la testata per altri trenta giorni, in attesa dell’esito del voto del comitato dei creditori sulle due proposte concordatarie presentate alla curatela”.
“Tanto affetto, auspichiamo soluzione alla Jacobs”
Per il presidente dell’Assostampa, Bepi Martellotta. “Sappiamo che si sono manifestate disponibilità ad assicurare il giornale in edicola con una soluzione ponte”. Gli imprenditori che si occupano della stampa e della distribuzione sarebbero disponibili a garantire le due attività gratuitamente. Come ha affermato Michele De Feudis del comitato di redazione del quotidiano al TgR. “Siamo disposti a tornare al lavoro già oggi, immediatamente. Per fornire al territorio informazione di qualità. Tanti segnali di affetto nei confronti della Gazzetta del Mezzogiorno che non devono cadere nel vuoto. Dunque alla Jacobs, la Gazzetta deve tornare al più presto in edicola”.