Editoria

Caso Gazzetta. Il cdr: “Oltre la solidarietà, adesso fatti concreti”

“I numerosi messaggi di solidarietà che in queste ore continuano a giungerci da parte del mondo politico pugliese e lucano e dei rappresentanti del governo, ci confermano l’importanza che, malgrado la grave crisi che stiamo attraversando, la Gazzetta riveste tutt’oggi per le comunità di queste due regioni”. Così ha scritto in una nota il comitato di redazione della Gazzetta del Mezzogiorno che dopo la restituzione delle quote all’editore Ciancio Sanfilippo, rischia di precipitare da un incubo all’altro.

I giornalisti e i dipendenti della storica testata pugliese chiedono concretezza affinché si salvino posti di lavoro ma anche la voce, prestigiosa, che da più di 120 anni racconta un territorio del Sud così importante, come quello tra la Puglia e la Lucania: “Siamo tuttavia costretti a ribadire che il tempo delle solidarietà è scaduto, così come quello dei bizantini tavoli di confronto, delle task force e delle lunghe consultazioni con le parti sociali. L’editore ha espresso in maniera fin troppo chiara la propria volontà ed è semplicemente utopico pensare che un intervento politico possa indurlo a tornare sui propri passi. E anche qualora questo accadesse, nulla ci garantisce che le eventuali difficoltà del percorso di salvataggio del quotidiano ci eviterebbero una sua nuova manifestazione di disaffezione”.

Quindi la richiesta: “Alle istituzioni di Puglia e Basilicata, ai suoi governanti, ai parlamentari e ai nostri rappresentanti al governo rivolgiamo allora un altro invito, l’unico che può realmente mettere in sicurezza i 133 anni di storia del nostro giornale: servono strumenti legislativi che consentano di avviare un corretto percorso di risanamento e serve individuare imprenditori che sappiano raccogliere l’offerta dell’editore Ciancio a cedere l’Azienda a titolo non oneroso a chiunque sia interessato a garantirne la continuità. E serve che accada subito, prima che un qualsiasi arbitro decreti la fine col triplice fischio. Solo in questo modo, i tanti attestati di solidarietà dimostreranno di essere un gesto di amore concreto per la propria terra e non vuote passerelle di circostanza”.

L’appello alle forze economiche pugliesi: “Per lo stesso motivo, ci rivolgiamo anche al mondo imprenditoriale, che il nostro editore ha definito sordo alle sue proposte. La Gazzetta del Mezzogiorno non è solo un pezzo di storia per la Puglia e la Basilicata, né intende adagiarsi sui polverosi allori del passato. È un presidio di informazione, ma anche un’azienda che può tornare sana e produrre utili, a condizione di essere gestita con la testa e con il cuore nelle stesse regioni alle quali si rivolge e di essere guidata da manager competenti, anziché da cinici tagliatori di teste”.

Infine la conclusione: “Chiunque vorrà fare questa scommessa, chiunque vorrà dimostrare che il Sud e i suoi imprenditori non sono inferiori a nessuno, non troverà dei lavoratori intenti a reclamare privilegi in buona parte ormai perduti, ma degli interlocutori aperti, ragionevoli e pronti a impegnarsi e a continuare a combattere per uscire dal tunnel.
È un cammino da percorrere insieme senza diffidenze, ma anzi con tenace e rinnovato entusiasmo. Non ci sono più alibi per nessuno”.

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