Si dovrebbe tenere oggi, a Strasburgo, l’udienza preliminare sul caso Europa7, l’emittente che pur avendo ottenuto nel 1999 una concessione per la telediffusione via etere su tutto il territorio italiano, non si è vista poi assegnare dal governo le frequenze, rimaste affidate alla concorrente Rete4. Il proprietario dell’emittente, Francesco Di Stefano chiede un risarcimento danni e accusa l’Italia di aver violato: l’articolo 10 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, che riguarda la libertà di espressione perché, senza giustificazione, è stato impedito a Europa 7 di comunicare informazioni; l’art. 14, per aver subito una discriminazione a vantaggio di altra emittente; l’art. 6, comma 1, riguardante diritto a un processo equo; e l’art. 1, comma 1, sul diritto alla proprietà.
Tuttavia, è possibile che la Corte decida per un rinvio dell’udienza perché le autorità italiane hanno portato a conoscenza dei giudici di Strasburgo che, dallo scorso ottobre, Europa 7 trasmette i propri programmi su una nuova piattaforma che permette, attraverso uno specifico decoder, la ricezione in alta definizione.
Egidio Negri
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