Anche il ministro della Cultura, Dario Franceschini, interviene sulla disputa scoppiata tra editori, scrittori e Amazon. Il responsabile del dicastero ha invocato regole comunitarie per tenere a bada l’operato dei colossi della rete. Franceschini ha allargato il discorso ad industrie diverse da quella libraria, facendo gli esempi di Booking, che ha un ruolo preminente nel settore alberghiero, e Google, che attraverso Youtube detta le regole in campo musicale. Le dichiarazioni del ministro italiano fanno eco a quelle dei suoi omologhi francese e tedesco. Aurelie Filippetti ha parlato di attentato alla diversità letteraria ed editoriale da parte di Amazon. Monika Grutters ha apertamente sostenuto la protesta lanciata dagli scrittori di lingua tedesca contro i comportamenti ostili del gigante dell’e-commerce. Un’altra questione lanciata da Franceschini, quella sull’Iva per gli e-book, trova il sostegno degli editori. Riccardo Cavallero, direttore del gruppo trade Mondadori, ritiene che da gennaio si debba equiparare l’imposta del 4%, relativa ai libri cartacei, anche ai prodotti digitali. Assume la stessa posizione il presidente del gruppo Gems, Stefano Mauri, che invita a seguire gli esempi di Francia e Lussemburgo. Per l’abbassamento dell’Iva serve coesione a livello europeo.