Il tribunale di Mantova ha assolto sia Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, sia i giornalisti della “Nuova Ferrara” Alessandra Mura e Marco Zavagli dall’accusa di aver diffamato il pm Mariaemanuela Guerra, prima titolare dell’inchiesta sulla morte del 18enne ucciso durante un controllo di polizia, a Ferrara, la notte del 25 settembre del 2005 (per quel tragico episodio furono condannati, in via definitiva, 4 agenti).
Restano in piedi solo le accuse per i giornalisti Daniele Predieri e l’ex direttore della Nuova Ferrara, ora direttore della Gazzetta di Mantova, Paolo Boldrini, per due articoli usciti nel febbraio 2010.
Il giudice Giuditta Silvestrini, dopo aver esaminato le sentenze prodotte dai difensori della madre e dei giornalisti, ha rinviato l’esame dei due casi alla prossima udienza del 4 febbraio 2014.
Al termine dell’udienza di questa mattina la famiglia Aldrovandi e il loro legale Fabio Anselmo hanno espresso grande soddisfazione. Il legale della pm Mariaemanuela Guerra ha annunciato che impugnerà il dispositivo solo nei confronti dei giornalisti e non di Patrizia Moretti.
“Giustizia è fatta, mi sento sollevata perché non se ne poteva più” ha dichiarato all’Adnkronos la Moretti. “La decisione di Guerra di sporgere querela ci aveva molto sorpresi e amareggiati – ha proseguito la donna – anche perché giunse dopo la sentenza principale. Ora speriamo che Guerra ci lasci in pace”.
Nello specifico, erano due le frasi pronunciate dalla madre di Aldrovandi e riportate in due diversi articoli di giornale, che avevano fatto scattare la querela da parte del Pm. Per uno dei due il giudice ha stabilito che il fatto non sussiste, per l’altro che il fatto non costituisce reato. Si tratta, infatti, di affermazioni che Moretti ripeté ai giornali, ma che aveva appena sentito in aula. Non a caso tra i documenti presentati al giudice dall’avvocato Fabio Anselmo, difensore della madre di Federico, c’erano gli stessi verbali delle sedute processuali con le frasi pronunciate dai giudici stessi nell’inchiesta principale e in quella bis sui depistaggi.
“Apprendo che il legale della signora Guerra vuole fare appello verso la sentenza di assoluzione solo nei confronti dei giornalisti, i quali peraltro sarebbero rei di aver pubblicato solo le esatte parole da me pronunciate. Mi chiedo quale possa essere il suo reale scopo e se non sia meglio che volti finalmente pagina e si dica la parola fine a questa discutibile vicenda” ha ribadito ancora la madre di Aldrovandi.
“Sono molto soddisfatto – ha aggiunto il suo difensore, l’avvocato Anselmo – perché con questa querela si era creata una situazione ingiusta e insopportabile: ogni giorno in più di processo era una tortura per Patrizia Moretti”. Insomma, per il legale degli Aldrovandi, il pronunciamento del giudice di Mantova è stato “un atto di giustizia e di civiltà”.
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