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Cartaceo e digitale. I dati ADS parlano chiaro…

I dati Ads su diffusione e vendite dei quotidiani italiani chiudono il cerchio attorno all’ennesimo mese negativo per la stampa cartacea nel nostro Paese. Già nei giorni scorsi il dato Fcp sulla pubblicità aveva fotografato – per il periodo gennaio-aprile a confronto con i primi quattro mesi dello scorso anno – una perdita a valore del 12,5% (peraltro superiore al -7,2% di spazi). Tradotto in cifre, nell’arco di un anno sono andati persi altri 35 milioni di euro. Ora, anche andando oltre la pubblicità, sul fronte dei numeri di copie diffuse e vendute il colpo d’occhio sui dati è di quelli che fa riflettere. Solo 9 quotidiani sui 64 presi in esame dalle rilevazioni Ads hanno guadagnato quota (quanto a diffusioni complessive) fra aprile e marzo (e 2 sono rimasti stabili). Se il confronto viene fatto anno su anno – e quindi fra aprile 2014 e il mese di aprile del 2013 – a chiudere in aumento sono state solo 4 realtà: le due edizioni del Quotidiano di Sicilia, Avvenire e Il Sole 24 Ore. Insomma, un quadro per nulla idilliaco anche perché il computo totale delle diffusioni viene fatto considerando, come è ovvio, il dato delle copie digitali unitamente a quello delle copie cartacee. Una scelta, quest’ultima, inevitabile visto che la diffusione di smartphone e tablet (oltre agli accordi fra editori e telco) sta rendendo la copia digitale un prodotto sempre più alla portata. In più, è innegabile che per molte realtà le copie «2.0» sono ormai difficilmente considerabili come le sorelle minori. Certo, per accordo fra gli stessi editori rimane un gap di valore rispetto alle copie cartacee, visto che per essere certificate le edizioni digitali (che siano singole, in bundle carta-digitale o multiple vendute a grandi clienti come aziende, banche o studi professionali) possono essere vendute con un prezzo non inferiore al 30% di quello medio di copertina, se si tratta di copie digitali singole o multiple oppure del 50% se vendute in abbinata carta-digitale. Questo spiega in gran parte la mancanza di un’immediata ripercussione dei numeri delle copie «2.0» sui conti delle aziende editoriali.
A ogni modo i numeri delle copie digitali stanno crescendo. Complessivamente ad aprile hanno raggiunto quota 502mila, in crescita del 6% rispetto a marzo e del 73% rispetto a un anno prima. E sempre in un anno il peso sul totale delle copie diffuse (carta più digitale) è balzato dal 6 al 12 per cento. Sul versante delle copie squisitamente digitali (frutto della somma fra vendite digitali singole, vendite multiple e in abbinata carta-digitale: si veda tabella in pagina) Il Sole 24 Ore è il primo quotidiano italiano con 180.918 copie «2.0», salite in un mese del 6,2 per cento. A seguire c’è il Corriere della Sera con 91.957 copie, che hanno però accusato una flessione del 3,1% rispetto a marzo. Sul terzo gradino del podio c’è Repubblica, che ad aprile ha messo agli atti 69.924 copie digitali di media diffuse, in crescita del 16,1% rispetto al mese precedente. Se Il Sole 24 Ore è primo nelle copie digitali, anche i quotidiani di Rcs e del Gruppo l’Espresso possono vantare due primati: il quotidiano di via Solferino è il primo per diffusione nel computo complessivo cartaceo-digitale (433.493) e Repubblica rivendica da tempo il primato in edicola (262.020).
Detto questo però gli andamenti di questi due quotidiani sono stati diametralmente opposti fra di loro ad aprile. Il quotidiano diretto da Ferruccio de Bortoli ha accusato una flessione del 4,8% (22mila copie in meno di media), mentre la Repubblica ha guadagnato l’1,6 per cento, attestandosi a quota 373.347 copie di media. Il Sole 24 Ore si conferma il terzo quotidiano italiano a 7.560 copie di distanza dal quotidiano diretto da Ezio Mauro con 365.787 copie diffuse (+0,9% rispetto a marzo 2014) e 309.880 vendute (+0,6%, sempre rispetto a marzo). Al contrario dei due battistrada Il Sole 24 Ore è in crescita nel confronto fra aprile 2014 e aprile 2013: +21,9% le diffusioni e +14% le vendite mentre il Corriere della Sera ha perso – sempre in un anno – il 7,8% nelle diffusioni e l’8% nelle vendite e Repubblica l’8,4% nelle diffusioni e l’8,6% nelle vendite.
All’interno della top ten dei quotidiani, a parte Avvenire (+5,3% la diffusione complessiva rispetto a marzo), Il Corriere dello Sport (+0,2%) e La Stampa che, seppur con segno meno, tiene (-0,2%), le diffusioni carta-digitale di tutti gli altri quotidiani sono in flessione: -2,2% la Gazzetta dello Sport; -2% Il Messaggero; -2,5% Qn Il Resto del Carlino (-2,5%) e Il Giornale (-3,3%).

ADS: TIRATURE E DIFFUSIONI DI QUOTIDIANI E SETTIMANALI (aprile 2014) E MENSILI (marzo 2014)

DMS APRILE 2014 QUOTIDIANI E SETTIMANALI.xlsx
DMS MARZO 2014 MENSILI.xlsx

Fonte:sole24ore.com

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