Prezzi della carta alle stelle, la situazione è grave: anche gli editori chiedono aiuto al governo. Scende in campo la Fieg che agita lo spetto della “fine” dei giornali. Senza sostegno e senza misure da parte delle istituzioni il rischio di uno stop a quotidiani e riviste diventa sempre più palpabile. I rincari delle materie prime è complicato dall’impennata dovuta agli aumenti dei costi dell’energia. Una miscela esplosiva che rischia di abbattersi con esiti devastanti su tutta la filiera dell’informazione. Ma la crisi di cartiere e grafici può avere impatti anche su altri settori dell’economia.
Il presidente degli editori dei giornali ha svelato il peso e dunque i rischi degli aumenti di carta ed energia. Andrea Riffeser Monti ha affermato in una nota. “Produrre informazione di qualità e diffonderla sta diventando sempre più difficile e senza interventi fortemente a rischio. A partire dal secondo semestre dello scorso anno il prezzo della carta su cui si stampano i giornali è cresciuto di oltre il 100 per cento e ulteriori aumenti sono in corso. Il boom del costo della principale materia prima per le pubblicazioni si unisce ai costi crescenti dell’energia e alle difficoltà che incontrano gli editori nel reperire la carta e le lastre in alluminio per la stampa”.
Le condizioni hanno indotto gli editori a compiere delle scelte e paventa i rischi: la sospensione delle pubblicazioni che non farebbe bene proprio a nessuno. “Gli editori sono già stati costretti a ridurre la foliazione e le notizie e la riduzione dell’informazione locale rende privi di voce le comunità e i politici sul territorio, dai sindaci agli esponenti locali. Il rischio è che si debbano sospendere le pubblicazioni, mettendo in difficoltà l’intera filiera: giornalisti, poligrafici, distributori nazionali e locali e edicole. Tutto questo in un momento particolare per l’Europa e per il nostro Paese in cui l’informazione assicurata dai giornali è quanto mai indispensabile”.
Riffeser ha dunque concluso con un appello “al Governo, al Parlamento e alle forze politiche. Occorre fare, e presto, due cose: trasferire immediatamente alle imprese le risorse per il sostegno al settore già stanziate e prevedere nuovi e significativi interventi sul mercato della carta e dell’energia”.
La posizione degli editori segue, in ordine cronologico, gli allarmi già lanciati nei giorni scorsi rispettivamente da Assocarta e Assografici. Le associazioni di categoria hanno fatto il punto su una situazione che è oltre il limite della sopportazione per gli operatori del settore dell’informazione.
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