Il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, ieri era a Firenze per partecipare ad una assemblea pubblica che affrontava il problema della precarietà e più in generale il dramma della disoccupazione giovanile, ha incontrato i rappresentanti dei lavoratori, poligrafici e giornalisti, del Nuovo Corriere di Firenze e di Arezzo. Lo spiega una nota della Cgil. Ieri i giornali non erano in edicola per il primo dei cinque giorni di sciopero indetti per protestare contro il drastico taglio al personale annunciato per la metà di aprile dall’amministratore dell’azienda editoriale Michele Polacco. La prospettiva immediata, hanno spiegato i rappresentanti sindacali, è la perdita di 8 giornalisti su 18 e di 3 su 5 poligrafici, riduzioni che porteranno alla morte dei giornali, dal momento che renderebbero impossibile realizzare un prodotto competitivo. Camusso, dopo aver condiviso la preoccupazione per il rischio chiusura del giornale, ha ritenuto che il governo potrebbe e dovrebbe sbloccare i fondi per l’editoria che rappresenterebbero se non la soluzione ai problemi una boccata d’ossigeno per meglio affrontarli per salvaguardare posti di lavoro e pluralismo dell’informazione.
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