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CAMBIO AI VERTICI SIPRA: SERVIRÀ?

Lorenza Lei prossimo ad della Sipra. La pubblicità cala. Alla Rai servono soldi. E occorrono subito. Probabile un cambio della dirigenza della concessionaria per gli spot. Gubitosi presenterà un piano al prossimo cda del 5 settembre. L’ex dg Rai pronta a sostituire l’ad della Sipra. Ecco che Aldo Reali, in azienda dal 28 anni e ad dal 2010 potrebbe fungere da capro espiatorio.
«Prima i conti e poi le nomine», hanno dichiarato i nuovi vertici di Viale Mazzini, ma i questo caso i due fattori si intersecano. La Sipra è in crisi da tempo. E la pubblicità è fondamentale per la tv di Stato. Gli spot rappresentano il 40% degli introiti. Ma, complice la crisi, la Sipra ultimamente sembra arrancare più del solito.
Secondo recenti dati, nei primi mesi del 2012 la raccolta è crollata del 25%. Ciò significa che sono stati bruciato decine di milioni di euro. C’è la crisi, è normale! Direte voi. Mala giustificazione regge fino ad un certo punto. Publitalia, la concessionaria di Mediaset ha perso “solo” il 10%. La Sipra pagherebbe la sua politica gestionale: pacchetti rigidi, poco flessibili e senza sconti. Inoltre gli investimenti fatti dalla tv pubblica per Europei ed Olimpiadi non hanno fruttato gli incassi pubblicitari sperati. Tanto pubblico in più, ma poca pubblicità. Ciò significa, almeno per la parte commerciale della Rai, milioni di investimenti “andati a vuoto”.
Ma ora cerchiamo di essere più chiari, spiegando il valore in denaro della pubblicità: un punto di share equivale a 30 milioni di euro di raccolta annui. Dunque i canali digitale del servizio pubblico, come Rai4 e RaiMovie, che si attestano sull1%, dovrebbero valere sui 30 milioni annui. Invece ne portano a casa solo 10. Poi ci sono i portali Internet che dovrebbero valere circa 15-20 milioni, ma ne realizzano 6. In totale l’armata dei nuovi canali digitali Rai dovrebbe fruttare 180 milioni. Addirittura si arriverebbe a 200 aggiungendo la quota parte del web. Tuttavia la Sipra pare che raccolga circa un terzo del loro potenziale valore: ovvero 60-70 milioni. Mancano 130-140 milioni. Una somma che darebbe non poco fiato alla tv di Stato. E poi una curiosità: pare che, durante gli scorsi Europei di Calcio, la Sipra, secondo La Repubblica Affari e Finanza, si sia dimenticata di vendere gli spot per gli eventuali rigori delle semifinali.
Ecco che in una situazione di emergenza i vertici della Sipra potrebbero scadere prima della data ufficiale, che sarebbe a fine 2012.
In effetti con le superdeleghe ottenute, la Tarantola e Gubitosi possono “decapitare” i dirigenti della concessionaria senza il parere vincolante del cda. E potrebbero farlo anche in fretta. Infatti avendo carta bianca sulle tecnostrutture, la Sipra ne fa parte, basta il loro volere e magari qualche consiglio dal Palazzo Chigi.
Ma cerchiamo di capire come è composto l’organigramma dirigenziale della Sipra. Il cda è composto da Roberto Sergio (presidente), Aldo Reali (ad, ma anche membro del cda di Auditel), Mauro Miccio, Giuseppe Pasciucco, Ugo Ottaviano Zanello. Il dg è Nicola Sinisi. E la poltrona scotta, oltre che per Reali, anche per il presidente Sergio. Ma cambiare solo qualche nome può fare la differenza?
Non bisogna dimenticare che la premessa per ogni guadagno è la qualità dei contenuti e la loro commerciabilità. Senza escludere le responsabilità della Sipra, la Rai ha appena perso, sempre nell’ottica dei tagli, la Formula 1 e una buona fetta dei diritti per il Calcio. A ciò si aggiungono i forti tagli al settore audiovisivo. Questo si traduce in un palinsesto più scarso che, a sua volta, attira sempre meno telespettatori. E la pubblicità rischia di calare sempre più. Con tali premesse sarà difficile risalire la china. È il cambio potrebbe convenire solo alla Lei (in attesa di un nuovo incarico) ed ai suoi sponsorizzatori del Pdl.

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