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Calcio:diritti; Mediaset,illegittimo 8 big a unico operatore

“Inutile far finta di non capire: assegnare a un unico operatore pay le 248 partite delle otto squadre di serie A che da sole rappresentano oltre l’86% dei telespettatori tifosi italiani e’ esattamente quello che la legge, le autorita’ regolamentari e la stessa Lega Calcio Serie A hanno sempre voluto impedire a difesa dei consumatori e della concorrenza”. Mediaset spiega cosi’, in una nota, la sua posizione nella battaglia per i diritti del calcio di serie A, che l’ha spinta a inviare a Sky e Lega Calcio una contro-diffida in risposta alla diffida presentata in mattinata dalla tv di Rupert Murdoch. Il bando d’asta per i diritti 2015-2018, scrive Mediaset, con lo spacchettamento dei diritti delle 8 ‘big’ per satellite (pacchetto “A”) e digitale terrestre (“B), e’ stato costruito per fare in modo che siano “operatori diversi a competere sui due pacchetti”. Inoltre e’ previsto il pacchetto “D” che mette in palio le rimanenti 132 partite di Serie A. Un numero elevato e rappresentativo di gran parte delle regioni italiane, ma che raccoglie solo il 14% dei telespettatori tifosi”. Mediaset, si sottolinea ancora, “ha presentato le proprie offerte rispettando scrupolosamente le regole e mai ha espresso la richiesta congiunta dei pacchetti A e B. A confondere le carte e a impedire che oggi la Lega Serie A potesse assegnare i diritti con serenita’ e’ stata la scelta dell’operatore satellitare di offrire non solo per il satellite ma di puntare irregolarmente anche sul pacchetto “B” riservato al digitale terrestre. Infatti sul digitale terrestre il monopolista satellitare ha un vincolo istituzionale chiarissimo: chi opera in regime di monopolio pay sul satellite e detiene circa il 78% del mercato complessivo della pay tv italiana non puo’ rafforzare ulteriormente la propria posizione dominante”. Un limite riaffermato dall’Agcom “nel regolamento di gara per l’assegnazione di nuove frequenze digitali terrestri che ha permesso la partecipazione all’operatore satellitare per un multiplex solo a condizione che per tre anni non lo utilizzasse per offerte a pagamento”. “Un’esclusiva sul contenuto pay piu’ pregiato in assoluto annullerebbe ogni concorrenza dalla pay tv italiana a danno del calcio e soprattutto dei consumatori che non avrebbero piu’ alcuna possibilita’ di scelta ne’ editoriale ne’ economica. E’ evidente che se, grazie a campagne di disinformazione e a intimidazioni dei club italiani a suon di diffide, un operatore di pay tv dovesse riuscire a stravolgere le regole e ottenere il monopolio delle squadre piu’ allettanti, nessun altro concorrente – conclude Mediaset – potrebbe continuare a esercitare l’attivita’ pay in Italia”. (ANSA)

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