Dunque, a distanza di oltre 6 anni dalla firma dell’accusa, arriva la stretta di mano tra le parti: la Premier League rinuncia allo scontro e firma l’accordo per l’utilizzo del Content ID di YouTube. Così facendo ogni filmato in potenziale violazione di copyright (poiché non promulgato dai canali ufficiali della Serie A inglese, ma caricato da utenti terzi privi di apposita licenza) porterà introiti ai legittimi detentori e Google farà da tramite in questa transazione. La sensazione è che la Premier League focalizzerà ora le proprie attenzioni contro i siti di live streaming illegali piuttosto che contro una repository quale YouTube, che offre contenuti in differita sui quali risulta di fatto possibile conservare in certa misura un controllo.
Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…
Fumata bianca ad Askanews: l’assemblea dei giornalisti dà il via libera alla proposta di prepensionamenti.…
Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…
Le cose cambiano, tutto scorre direbbe Eraclito. Sono passati meno di cinque anni dal 2020,…
Le associazioni degli editori europee sono pronte a ingaggiare battaglia contro Google. Per il caso…
Google “spegne” la stampa europea. C’è un test, che fa da preludio a una precisa…