Signor Presidente,
in relazione agli appelli rivolti in proposito al Parlamento dalle più alte cariche dello Stato, per quanto concerne l’ambito di competenza dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni mi permetto rappresentare che la mancata costituzione della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, determina una distonia nell’esercizio delle relative funzioni rispettivamente nei confronti della RAI – Radiotelevisione italiana e delle emittenti radiotelevisive private.
Infatti, mentre per queste ultime spetta a questa Autorità dettare gli indirizzi e curare l’osservanza dei principi sul pluralismo informativo e sull’imparzialità ed equità dell’informazione, nei confronti della RAI è alla Commissione parlamentare che spetta la funzione omologa.
La carenza dell’esercizio di tali funzioni si avverte maggiormente nei periodi elettorali.
Ora, si sono avute consultazioni elettorali e referendarie a giugno per le elezioni provinciali e comunali nella Regione Sicilia e per le elezioni comunali nella Regione Sardegna, a settembre per il distacco dei Comuni di Valvestino e di Magasa dalla Regione Lombardia, il 5 ottobre per l’abrogazione di leggi regionali della Regione Sardegna e sono indette per il 26 ottobre prossimo le elezioni del Presidente della Provincia di Trento e dei Consigli delle Province di Trento e di Bolzano e per il 9 novembre le elezioni del Sindaco del Consiglio comunale di Gaby. Sono inoltre imminenti le elezioni del Presidente della Giunta Regionale e del Consiglio Regionale dell’Abruzzo, indette per i giorni 30 novembre e 1° dicembre 2008, nonché ulteriori due referendum per il distacco di alcuni Comuni dalla Regione Veneto e dalla Regione Lazio.
Per tali consultazioni la legge prevede che la Commissione parlamentare di vigilanza detti le regole per l’applicazione della par condicio nei confronti della RAI e che questa Autorità faccia altrettanto nei confronti delle emittenti private, previa consultazione della Commissione parlamentare.
La perdurante assenza di tale Commissione ha fatto sì che non solo non siano state dettate regole nei riguardi della RAI ma che l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni abbia dovuto adottare i propri regolamenti elettorali e referendari senza il previsto confronto con la Commissione stessa.
Questa Autorità, pertanto, auspica che si pervenga sollecitamente alla ricostituzione della Commissione parlamentare di vigilanza sia per il ripristino delle delicate funzioni che la legge affida ad essa nei periodi elettorali e in quelli non elettorali sia per consentire a questa Autorità di esercitare le proprie funzioni con la completezza di propedeutiche valutazioni che la legge richiede.
Con deferenti saluti
Corrado Calabrò
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