CALABRÒ: ITALIA AL PALO SE LA BANDA RESTA ‘STRETTA’

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La trasformazione del sistema produttivo italiano in un’economia digitale “può essere una delle determinanti della ripresa economica”. Lo afferma il presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò in un intervento sul Sole 24 Ore nel quale sottolinea che “l’Italia con 15 milioni di telefoni intelligenti è leader in Europa ma sulle politiche di infrastrutturazione è in una posizione di arretratezza; e un paese senza ossatura è un paese molle”.
Per quel che riguarda la fibra ottica, osserva, “negli ultimi quattro anni la percentuale degli accessi in fibra sul totale degli accessi a banda larga sul fisso è passata dal 14 al 6%: un bel salto all’indietro”. Secondo Calabrò, “è fondamentale che le iniziative particolari degli enti locali siano riconducibili a un piano organico; facciamo sistema non spezzatino” esorta. A tal fine, aggiunge, “al Governo spetta fare da Cabina di regia; ma è senza dubbio fondamentale l’interazione tra le iniziative degli enti locali e quelle degli operatori di telecomunicazione, in primis di Telecom che è quello che ha la rete di gran lunga più estesa. Il sistema economico stesso può sostenere l’onere della banda larga”.
Quanto all’Agcom, conclude, “nella sua veste di ‘segnalatore’ elaborerà le sue proposte per un’agenda italiana per lo sviluppo della banda larga; sarà un piano articolato in dieci azioni prioritarie che presenterò a luglio in Parlamento. Perché è oggi che si gioca la partita del domani; domani l’oggi sarà irrecuperabilmente, ieri”.

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