Le frequenze del Ministero della Difesa, che con quelle del dividendo digitale esterno verranno messe all’asta dal governo con l’obiettivo di incassare 2,4 miliardi di euro, ”non sono sparite e saranno liberate perche’ non possono non esserlo”. Lo ha detto il presidente dell’Agcom, Corrado Calabro’, a margine di un convegno sull’Ict.
Le frequenze ”non sono sparite – ha continuato Calabro’.
Il ministero della Difesa ha mostrato una tendenza alla disponibilita’ e c’e’ il forte interessamento del ministero dell’Economia, dello Sviluppo Economico e della Presidenza del Consiglio perche’ si acceleri il processo di digitalizzazione”.
Nel suo intervento, il presidente dell’Autorita’ Garante per le telecomunicazioni ha sottolineato che ”non solo il piano delle frequenze e il relativo dividendo digitale esterno, ma anche gli interventi di liberazione e di incentivo alla liberazione e di diverse bande di frequenza si prefiggono un risultato strategico di lungo periodo. Si possono ora mettere a gara oltre 300 mhz di spettro” e questo, ha sottolineto Calabro’, ”sarebbe solo un primo passo” e ”non potremo fermarci qui”. Perche’, ha ribadito, ”le comunicazioni mobili hanno urgente bisogno di frequenze per lo sviluppo di nuovi servizi e per garantire la qualita’ di una rete su cui il traffico e’ esponenzialmente crescente”. Se ”non interveniamo rapidamente – e’ tornato ad avvertire il presidente dell’Agcom – la nostra rete mobile fissa rischia il collasso”.
(ASCA)