CALABRÒ: CON IL NUOVO PIANO FREQUENZE IL FAR WEST DELL’ETERE È FINALMENTE FINITO

0
611

Sul passaggio alla televisione digitale, la completa conversione «deve avvenire entro la prima metà di quest’anno e le frequenze del dividendo digitale già aggiudicate, e già pagate, devono essere assegnate agli operatori mobili»: lo ha chiesto il presidente dell’Autorità per le comunicazioni, Corrado Calabrò, durante un’audizione in commissione Trasporti della Camera. L’auspicio espresso dal presidente va di pari passo con il «grandissimo interesse» registrato dall’Autorità «da parte di tutto il mercato ad investire nella banda larga (Lte)». «Noi faremo la nostra parte approvando entro gennaio – ha aggiunto Calabrò – il piano delle frequenze per Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria e Sicilia; dopodiché spetta alle istituzioni nazionali e locali far rispettare le leggi dello Stato e gli impegni presi. Diamo un segnale concreto che il Far west dell’etere in di serietà anche al settore televisivo, rilasciando dopo decenni di provvisorietà i titoli autorizzativi definitivi».

Ma i principali operatori di tlc, nella diffusione della banda ultralarga, «avanzano ancora con il freno a mano tirato», ha detto Calabrò,che ha ricordato come l’Italia sia molto indietro, con una copertura territoriale della fibra «al 10%, con poco più di 2,5 milioni di edifici passati e solo 300mila accessi attivi», un dato che «grosso modo da 4 anni non varia».«L’Europa si è dotata di un’agenda digitale che guarda ad ambiziosi risultati entro il 2020» ma «noi siamo lontani da questi traguardi», ha proseguito. Calabrò ha parlato anche di «ombre e qualche luce in un contesto complessivamente ancora troppo tiepido verso il digitale», in cui «spicca la contrapposizione tra lo sviluppo del mobile e lo stallo del fisso». La stessa legge sulla concorrenza, ha detto poi Calabrò, deve essere «il veicolo per l’istituzione dell’Agenda digitale per l’Italia, documento programmatico e operativo che indichi la road map per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda digitale comunitaria». Per il presidente dell’Agcom, inoltre, l’istituzione di una cabina di regia per l’agenda digitale gestita dal ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, «non è più procrastinabile», perché «il passaggio ad un’economia digitale di sistema è uno snodo cruciale per passare da un’economia di redistribuzione ad una di crescita», e quindi «è tempo di agire», anche perché «la scarsità delle risorse non può costituire un alibi all’inazione».
Il Sole 24 Ore

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome