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Ora Calabria; Lotti incontra delegazione giornale

L’Ora della Calabria

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria Luca Lotti ha incontrato, durante una sua visita a Catanzaro, una delegazione de “L’Ora della Calabria” in assemblea permanente dal 18 aprile scorso ed in stato di occupazione dal 25 aprile. E’ quanto si legge in una nota del sito Giornalisti Italia. “Lotti – prosegue la nota – si e’ mostrato al corrente di tutta la situazione vissuta dai giornalisti del quotidiano ed ha espresso al direttore Luciano Regolo ed ai lavoratori in lotta la massima solidarieta'”. Il vicesegretario nazionale Fnsi, Carlo Parisi, nel ringraziare Lotti dell’attenzione rivolta dal Governo al caso “L’Ora della Calabria” che, nei giorni scorsi, aveva gia’ registrato la visita del ministro Maria Carmela Lanzetta nella redazione centrale di Rende occupata dai giornalisti, ha chiesto “un intervento che ponga fine all’indecorosa sceneggiata che sta animando la vertenza de L’Ora della Calabria”. “Dopo essersi impegnato, davanti al prefetto di Cosenza Gianfranco Tomeo a riattivare l’edizione on line, brutalmente oscurata assieme alla sospensione delle pubblicazioni dell’edizione cartacea – prosegue la nota – il liquidatore Giuseppe Bilotta, con una lettera inviata il 14 maggio (ma datata 24 aprile), ha, infatti, prolungato le ferie forzate dal 15 al 31 maggio prossimo”. “Un atteggiamento, ancora una volta, di segno opposto rispetto all’impegno formalmente assunto – ha sostenuto Parisi – in sede di esame congiunto al tavolo prefettizio, che, a questo punto, la dice lunga sulle reali intenzioni del liquidatore di riparare alla scellerata decisione di ordinare la cancellazione del sito on line del quotidiano”. In Prefettura, ha ricordato Parisi, il liquidatore aveva, infatti, espresso la propria “disponibilita’ ad esibire la documentazione necessaria per l’eventuale proposta di gestione diretta della testata da parte dei lavoratori, e il proprio impegno a riattivare, in un termine breve, il sito web anche al fine di evitare il maturare di ulteriori oneri passivi”. Incontro, ha sottolineato il vicesegretario della Fnsi, “promosso per l’individuazione di soluzioni idonee a salvaguardare gli attuali livelli occupazionali della testata giornalistica, al fine di evitare il preannunciato licenziamento collettivo paventato dal liquidatore della societa’. Incontro che il prefetto Tomao aveva aggiornato per domani, 21 maggio, ma per il quale il liquidatore Bilotta ha chiesto un rinvio al 28 maggio. E’ chiaro che, nonostante gli impegni assunti col Prefetto e l’accordo raggiunto con la Solutio, la societa’ che si occupa della gestione del portale, che vanta un credito di 2.300 euro che i giornalisti si sono detti subito disposti a saldare personalmente, il liquidatore Bilotta continua a prendere tempo smentendo, di fatto, la disponibilita’ pubblicamente ostentata. A questo punto chiediamo con forza al Governo e alla Magistratura di attivare tutte le iniziative utili a tutelare gli interessi dei giornalisti, dei poligrafici e dei lettori, nei confronti dei quali si sta consumando l’ultimo atto di un’operazione bavaglio, finalizzata a soffocare definitivamente una voce libera rappresentata dai giornalisti che, alla famigerata ‘telefonata del cinghiale ferito’, hanno opposto l’unico scatto di dignita’ in difesa della professione che dovrebbe animare tutti coloro i quali credono nell’informazione vera, libera e di qualita'”. Assieme al segretario generale della Fnsi Franco Siddi, Parisi ha rilanciato “l’appello agli imprenditori onesti, affinche’ si facciano avanti per non far spegnere una voce importante, ed alla magistratura perche’ concluda al piu’ presto i procedimenti giudiziari gia’ avviati sul caso Ora della Calabria”. “Aspetti giudiziari – ha concluso Parisi – che, a questo punto, meritano un ulteriore approfondimento anche rispetto all’oscuramento del sito on line disposto dal liquidatore che, cancellando il lavoro dei giornalisti e non consentendo a lettori e abbonati di poter consultare l’archivio, ha di fatto censurato la liberta’ di stampa e mortificato il lavoro dei giornalisti”. (ANSA)

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