Urbano Cairo non ha alcuna intenzione di aprire ad altri partner il capitale de La7. Lo ha dichiarato oggi ai giornalisti a margine di una presentazione della sua azienda alla Star Conference di Borsa Italiana. “No, La7 è un’azienda che abbiamo acquistato lo scorso anno e abbiamo tra l’altro l’impegno a non vendere neanche un’azione per due anni. Ma, al di là dei due anni, comunque sia, io non ho intenzione di aprire il capitale de La7”, ha affermato il patron del Torino.
L’editore ha poi ricordato che La7 è un’azienda non quotata in Borsa, posseduta da una quotata, la Cairo Communication. “Ma – ha aggiunto – non c’è allo stato nessuna idea, neanche mezza, di cedere quote de La7”.
L’editore, com’è noto, detiene anche il 2,84% di Rcs Mediagroup, e a tal proposito ha anche ammesso di non ritenere necessario il secondo aumento di capitale da circa 200 milioni di euro che rientrava nelle ipotesi iniziali del piano strategico al 2015 del gruppo presieduto da Angelo Provasoli.
“Se un’azienda fattura 1,35 miliardi, ha costi per 1,45 miliardi come nel caso della Rizzoli, secondo me le risorse le ha all’interno – ha sottolineato Cairo – perché fatturato e costi, con il personale che costa 350 milioni – e io quello non lo tocco quasi mai, anzi mai – si hanno costi su cui poi intervenire per 1,100 miliardi. Stai perdendo a livello di ebitda, considerando tutti i costi ricorrenti o meno, 88 milioni per fare pari e patta a livello di ebitda ti basta tagliare i costi dell’8% circa. Se vuoi guadagnare devi fare il doppio al 16%. Se fai il 16% inizi ad avere un ebitda positivo”.
“Quindi – ha concluso – perché ricorrere ancora al capitale? non vedo il tema. Hai una base di fatturato e costi che può essere tagliata senza toccare i dipendenti in maniera molto importante”.