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CAIRO, LA7 E IL BALLETTO DEI MULTIPLEX

Il destino de La 7 è legato a diversi fattori: dall’evoluzione del sistema televisivo sino alle scelte della futura maggioranza di Governo. Se la sfida politico-editoriale si concentra sull’emittente – il consiglio di amministrazione di Telecom Italia ha deciso ieri di concedere l’esclusiva a Urbano Cairo per la sola La7 – il valore di TiMedia si concentra nei tre multiplex digitali.
Non a caso l’offerta di Clessidra, l’unica che li includeva, è superiore ai 300 milioni di euro mentre l’altra era “a zero euro” di incasso per il venditore, per le perdite e i sovracosti dell’emittente. Causati in parte da cattiva gestione, ma in parte anche dalle difficoltà di operare in un mercato duopolistico della pubblicità e dei diritti da parte di un operatore “terzo”.
Merita un’analisi, allora, il valore dei tre multiplex il cui diritto d’uso è in mano a Telecom Italia Media. Le tre frequenze – il gruppo ne rivendica una quarta, concessa in Sardegna e poi “scomparsa” nella spartizione tra le tv nazionali – corrispondono ai canali 47,48 e 60 della banda UHF. Il canale 60, in particolare, è adiacente ai canali venduti all’asta alle compagnie telefoniche per la banda larga mobile. Sarebbe, quindi, poco adatto alla televisione perchè le frequenze dal canale 57 in sù, sono destinate anch’esse alla banda larga mobile, secondo una decisione presa a livello mondiale che diverrà operativa dalla fine del 2015. Per l’Italia conterà anche quello che faranno i Paesi confinanti su quelle frequenze.
Qui sta per arrivare una novità: l’Agcom ha rivisto le frequenze da porre in gara tra gli operatori televisivi e il documento è stato inviato a Bruxelles. Da quello che se ne conosce, si rinuncerà a mettere in gara i canali 58, 55 e 54 della banda UHF per soli cinque anni. E si riserveranno i canali dal 57 al 60 a una seconda asta per la banda larga mobile. Ti-media, allora, potrà avere, in cambio del 60, il canale 55 della banda VHF, in aggiunta agli altri due. Il valore di ciascun mux digitale, con una copertura adeguata della popolazione, è superiore ai 150 milioni di euro: quindi l’offerta di Clessidra è inferiore al loro valore complessivo, ma era anche l’unica sul piatto se Telecom avesse voluto cedere le attività sulle frequenze terrestri, per concentrarsi sul Web e su Cubovision.
Altra novità in arrivo: dal 2015 entrerà progressivamente a regime il nuovo standard televisivo DVB-T2. Europa 7, che pure si era fatta avanti per La 7, è stata tra le prime al mondo a trasmettervi. Molti modelli di televisori in DVB-T2 sono già in vendita. Il nuovo standard aumenterà la capacità di ciascun multiplex, permettendo di trasmettere sette-otto canali in Alta Definizione. Aumenterà, di conseguenza, il loro valore, a patto che vi sia un mercato dei contenuti, ovvero una domanda, in grado di colmare e superare l’offerta a prezzi adeguati.

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