La corsa alla maggioranza di Rcs Mediagroup sembra sul punto dell’ennesimo colpo di scena: secondo alcuni rumors presto una nuova cordata potrebbe aggiungersi ai pretendenti al trono. Chi sarà il nome nuovo? Secondo i ben informati potrebbe trattarsi della Italmobiliare, della famiglia Pesenti, ma al momento non ci sono conferme ufficiali.
Ma la Borsa scommette sula mossa a sorpresa, e l’andamento degli ultimi giorni del titolo di Rcs ne da una prova concreta. Le oscillazioni di mercato hanno fatto aumentare il valore delle azioni, che hanno superato sia le valutazioni di Bonomi che quelle di Cairo.
Indiscrezioni da Piazza Affari parlano di un possibile rilancio da parte dell’imprenditore piemontese, che potrebbe avvalersi del sostegno di un nuovo socio vicino a Intesa Sanpaolo (già advisor dell’Ops del patron di La7). Questa modifica nella struttura dell’operazione potrebbe favorire l’operazione poiché si impegnerebbe a valutare l’integrazione tra Cairo Communication e Rcs Mediagroup.
Gli addetti ai lavori continuano a sottolineare l’atipicità della proposta di scambio lanciata da Cairo, ritenuta una sorta di liquidazione dei soci di Rcs con le azioni della società dell’editore piemontese. Se l’Ops venisse accettata in toto, Cairo sarebbe il primo azionista della società fondata proprio da lui e, attraverso essa, avrebbe il controllo di Rcs. Le due società, invece, rimarrebbero separate.
La faccenda sarebbe molto diversa se invece le due realtà venissero aggregate. In questo caso, spiega il Sole 24 Ore, Cairo si ritroverebbe in mano una quota inferiore (dal 43% al 30%), mentre la liquidità di Cairo Communication che entrerebbe in Rcs (circa 110 milioni) migliorando il suo rapporto con le banche.
Per il momento i maggiori benefici di quanto sta accadendo sono stati tratti dagli Agnelli: al momento dell’uscita di Fca dal gruppo la Exor ha ereditato circa il 5% delle azioni di Rcs. La società, finanziaria della famiglia Agnelli, ha approfittato delle valutazioni della Borsa per vendere parte delle proprie quote.
Per ora, comunque, siamo in una fase di stallo. Come ha spiegato Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo, non è possibile ragionare sulle prossime mosse in quanto “non c’ è ancora il prospetto della seconda Opa”.
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