Da questa settimana sono in borsa entrambe le offerte (l’Ops di Cairo e l’Opa di Bonomi) per il controllo di Rcs Mediagroup. L’esito della battaglia è quantomai incerto e da qualche giorno hanno ricominciato a circolare alcune voci secondo cui il Sole 24 Ore starebbe pensando a una possibile aggregazione con Rizzoli Corriere della Sera.
Proviamo a fare un po’ di chiarezza partendo proprio da quest’ultimo punto. A darci una mano è stato il neo amministratore delegato del gruppo editoriale 24 Ore, Gabriele Del Torchio, che ha commentato queste voci a margine della presentazione dell’accordo tra Intesa Sanpaolo e lo stesso gruppo 24 Ore per la formazione e la trasformazione delle imprese italiane.
“Il gruppo 24 Ore ha tutte le caratteristiche per continuare a crescere, a essere un punto di eccellenza nel panorama dell’editoria italiana e soprattutto un’azienda ricchissima di contenuti di assoluta eccellenza in tutte le sue declinazioni: la formazione, il giornale, il digitale e le banche dati”, ha raccontato. Proprio per questi motivi, Del Torchio ha dichiarato di escludere una sinergia o un’aggregazione tra i due gruppi.
Intanto in Borsa è partita la sfida tra l’offerta pubblica di sottoscrizione di Urbano Cairo e l’offerta pubblica di acquisto di Andrea Bonomi e dei soci storici del gruppo, tra cui Mediobanca, UnipolSai, Pirelli e Della Valle. Ieri il titolo Cairo Communication è salito in Borsa dell’1,52% portandosi a 4,39 euro. In questo modo, per la prima volta, Cairo è riuscito a pareggiare il valore dell’Opa di Bonomi. Questo anche a causa del rilancio di venerdì scorso da parte dell’editore piemontese e non è da escludere che entro questo fine settimana possa esserci un rilancio anche da parte dei soci storici di Rcs.
Insomma, siamo solo all’inizio e per gli investitori presto potrebbe scatenarsi una vera e propria guerra a colpi di rilanci. Anche perché alla salita delle azioni di Cairo è corrisposta una discesa di quelle Rcs, che mantengono comunque un valore superiore a entrambe le offerte. Entro il 24 giugno i soci storici di via Solferino potranno alzare l’offerta, non resta quindi che aspettare.
Nel caso in cui la cordata guidata da Bonomi dovesse rilanciare la palla passerebbe di nuovo nelle mani di Cairo. Si potrebbe andare avanti in questo modo fino al termine ultimo previsto per le revisioni delle offerte, fissato per l’8 luglio. Siamo nel regno delle ipotesi, ma c’è già chi sostiene che il patron del Torino e di La7 potrebbe rispondere a un’eventuale offensiva dei soci di Rcs alzando la sua Ops a 0,18 titoli di Cairo Communication per ogni azione di Rcs (si era partiti da 0,12 per poi arrivare a 0,16 lo scorso venerdì). In questo caso la valorizzazione si aggirerebbe intorno a 0,78, superando nettamente l’attuale valore delle offerte, 0,70, e quello delle azioni di Rcs, 0,77.
In questo caso Cairo correrebbe però il rischio di incappare in una eccessiva diluizione nel capitale del nuovo polo editoriale. Nulla resta da escludere, compreso il coinvolgimento di nuovi protagonisti in appoggio alle due fazioni, nel frattempo in via Solferino potrebbe tornare a riunirsi a breve il cda di Rcs per valutare le proposte e il loro andamento.
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