La redazione del quotidiano edito dalla Rcs di Urbano Cairo proclama due giorni di sciopero totale: sabato 10 e domenica 11 giugno il giornale non uscirà e il sito non verrà aggiornato.
“L’assemblea dei giornalisti del Corriere della Sera -recita il comunicato – ha bocciato l’ipotesi di accordo raggiunta dal Cdr dopo una trattativa con l’azienda, per portare avanti le istanze della redazione e dopo la proclamazione di due giorni di sciopero. Uno sciopero che era stato deciso all’unanimità di fronte al rinnovato e reiterato peggioramento delle relazioni sindacali. Dopo mesi di confronto, infatti, l’Azienda non aveva dato risposte alle nostre istanze: il rinnovo dell’accordo di smart working, il premio di risultato e l’aggiornamento professionale, messo in discussione dopo oltre vent’anni. Il tavolo si stava chiudendo con la proroga dello smart working per 12 mesi, un premio di risultato per il 2023 e una rimodulazione dell’aggiornamento professionale. Le risposte arrivate a fine della trattativa tra Cdr e Azienda, però, non hanno convinto l’assemblea che ha bocciato tre mozioni che miravano a rimandare alla trattativa il Cdr, confermando lo sciopero proclamato per le giornate del 9 e del 10 giugno, approvato all’unanimità nell’assemblea del 6 giugno ultimo scorso. I membri del Cdr Domenico Affinito, Margherita De Bac e Giuditta Marvelli rassegnano le dimissioni”.
Domenico Affinito è anche segretario generale aggiunto della Federazione della Stampa.
Non si sono dimessi Gian Luca Bauzano e Maria Rosaria Spadaccino, ma con la rinuncia della maggioranza (tre su cinque) si andrà a nuove elezioni dell”organo di rappresentanza sindacale.
Salvatore Monaco
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