Con una nota Alessandro Cario – responsabile della Cario Editore – ha fatto sapere che “nella forte tempesta che a Buenos Aires ha causato la morte di 8 persone, tantissimi feriti e centinaia di evacuati” la “Cario Editore” ha subito “perdite catastrofiche”. “Per quanto riguarda la Cario Editore è stato un incubo – scrive, infatti, il responsabile del gruppo che edita vari periodici in tutta l’America Latina e a Buenos Aires – alcune delle zone più colpite dal devastante nubifragio – spiega – sono stati i quartieri del sud della Città come Mataderos, dove si trovano gli uffici delle redazioni dei giornali, la Stampa e il Centro Calabrese. Le perdite sono catastrofiche. Nelle redazioni si sono rovinati, tra altre cose, i computer dove si disegnano e si realizzano i giornali” oltre, ovviamente ai danni che ha subito lo stabilimento. “Il danno più importante – continua l’editore – lo ha subito la Stampa, dove una grande quantità di risma di carta si è rovinata con l’acqua e alcune delle macchine che vengono utilizzate per la stampa dei giornali avranno bisogno di costose riparazioni”. “Speriamo di trovare una soluzione a questa difficile situazione nel più breve tempo possibile – conclude – sia per la Cario Editore, per continuare a stampare normalmente i giornali, sia per le nostre case dove la vita di tutta la nostra famiglia è stata danneggiata”. Le case della famiglia Cario, infatti, si trovano a pochi metri dagli uffici della “Cario Editore”.
C’è maretta al settimanale Oggi: i giornalisti hanno sfiduciato il direttore Andrea Biavardi, subentrato a…
Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…
Fumata bianca ad Askanews: l’assemblea dei giornalisti dà il via libera alla proposta di prepensionamenti.…
Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…
Le cose cambiano, tutto scorre direbbe Eraclito. Sono passati meno di cinque anni dal 2020,…
Le associazioni degli editori europee sono pronte a ingaggiare battaglia contro Google. Per il caso…