Riapre al pubblico la storica libreria Rizzoli, dalla Quinta Strada la nuova sede si sposta nel centro di Manhattan. La storia e la tradizione che hanno fatto per 50 anni del bookstore Rizzoli un punto di riferimento della Grande Mela si rilanciano da Broadway dopo l’improvvisa chiusura dello scorso anno. Ma sull’evento pesa l’ombra della possibile acquisizione di Rcs da Mondadori
Libreria e luogo d’incontro, è dal 1964 che il bookstore Rizzoli rappresenta un vero e proprio simbolo dell’immaginario americano. Un simbolo immortalato e consacrato anche dal cinema nel 1984, grazie all’incontro tra Robert De Niro e Meryl Streep nel film “Innamorarsi”.
Un pezzo di storia del giornalismo italiano dell’America pre internet. Un punto d’incontro di quella New York sempre di corsa degli anni ’80, in una splendida palazzina sulla Quinta Strada, angolo con la 56esima. Un luogo frequentato dalle icone del nostro giornalismo che hanno raccontato gli Stati Uniti come Antonello Marescalchi, Ugo Stille, Sergio Telmon, Lucio Manisco, Mauro Calamandrei, Mauro Lucentini o Aniello Coppola, ma dove s’incontravano anche accademici e manager, poeti e scrittori, italiani in cerca di aria di casa. Tutto questo era il Rizzoli bookstore di New York. Ora, ad un anno di distanza dalla chiusura, possiamo dire che tutto questo sarà la nuova libreria appena inaugurata a Broadway.
Dagli anni ’80, senza internet e cellulari, passando per il trasloco degli anni ’90 sulla 57esima strada, il bookstore Rizzoli è sempre andato di pari passo con i cambiamenti della società, puntando ad esempio sui “coffee table” e sulle conferenze letterarie, sulla musica, su titoli italiani e francesi, sul sapore internazionale, esclusivo e di lusso. Poi, il 14 aprile 2014, la palazzina che ospitava la seconda casa di Rizzoli nella Grande Mela fu venduta e distrutta per far posto ad un grattacielo e si pensava fosse un addio definitivo alla libreria.
E invece, mentre sempre più bookstore chiudono, Rizzoli rilancia da NoMad, abbreviazione della zona di Broadway chiamata North of Madison Square Park, in un grande palazzo del 1898. Si tratta di una zona che negli ultimi anni ha visto un cospicuo sviluppo culturale e commerciale, una decisione presa con grande cura, come spiega l’amministratore delegato di Rizzoli, Laura Donnini, quando afferma di aver trovato la posizione perfetta per il nuovo bookstore, dove si trova una “vivace comunità di lettori”. La nuova libreria si trova di fronte un panorama piuttosto complicato, deve combattere la concorrenza nella vendita di libri da parte di Amazon e Google. Una concorrenza che non spaventa, dice ancora l’ad di Rizzoli: “un grande libro illustrato, per noi un punto di forza, deve essere visto, toccato, sfogliato, Amazon non basta. Avremo eventi in continuazione, siamo a un passo da Eataly con cui lavoriamo. Siamo sempre più un tempio della cultura letteraria e libraria”.
Inizialmente i libri illustrati rappresentano il 60% dei titoli in catalogo, dedicati ad arte, grandi giardini, fotografia, biografie e moda. Nella prima fase il bookstore conterà 15.000 volumi, ma l’intenzione è quella di raddoppiare il numero rapidamente. Ottime premesse, dunque, per questo nuovo vecchio pezzo di Italia, della sua tradizione e della sua creatività, nel cuore di New York. Una nuova avventura che sfida la crisi ed i trend di mercato a stelle e strisce.
Ma le novità in casa Rizzoli non si fermano qui: il 30 luglio, infatti, ci sarà la riunione del consiglio d’amministrazione di Rcs per “l’approvazione dei risultati preliminari relativamente al primo semestre 2015”. Sarà questa, probabilmente, l’occasione per decidere sulla cessione di Rcs Libri a Mondadori. La questione getta un’ombra anche sulla nuova apertura di New York poiché, se la proposta venisse accettata, anche il bookstore di Broadway rientrerebbe nell’acquisizione. Dopo il consiglio d’amministrazione sicuramente di più.