British Telecom avrebbe declinato l’invito a proseguire nella gara per la conquista del controllo di Tiscali. Sarebbe questa la motivazione che ha innescato l’ondata di vendite che ha colpito il titolo venerdì 9 e che sta proseguendo anche questa mattina, sebbene contrastata da acquisti robusti (alle 10,26 erano già passati di mano quasi 13 milioni di titoli) che hanno riportato in positivo la quotazione. Se l’indiscrezione fosse confermata, si ridurrebbe perciò a 5 il numero dei competitor che hanno deciso di mantenere l’offerta per il 25% di Tiscali messo in vendita dal fondatore Renato Soru.
Tra gli operatori c’è attesa anche per l’esito del consiglio di amministrazione che Tiscali ha convocato per il pomeriggio e che, oltre a fare il punto sulle manifestazioni d’interesse ricevute (gran parte delle quali finalizzate all’acquisto delle sole attività UK oppure di quelle italiane, mentre solo Vodafone avrebbe presentato l’offerta per il tutto), è chiamato ad approvare il consuntivo del primo trimestre. Interpellata da MF-Online, una fonte vicina alla società fa sapere che dovrebbe trattarsi di numeri particolarmente buoni, capaci di modificare in modo significativo le valutazioni già acquisite nell’ambito della gara.
Come si ricorderà, sebbene la società non abbia mai confermato la circostanza, la stima presa a riferimento da Soru a fine anno, a supporto della decisione di valorizzare la sua partecipazione, sarebbe quella indicata in uno studio di Banca Imi diffuso nell’ottobre scorso che valutava la singola azione Tiscali (comprendendo i crediti fiscali di quasi 500 milioni) attorno a 3,6 euro, rettificata a 3,20-3,30 euro dopo l’aumento di capitale da 150 milioni eseguito all’inizio del 2008. Vodafone, BskyB, British Telecom, Carphone Warehouse, Wind e Fastweb sono i competitor europei indicati da più fonti come i soggetti che hanno inviato offerte agli advisor di Tiscali e che, a esclusione appunto di BT, si appresterebbero a partecipare alla seconda fase dell’operazione – durante la quale verranno effettuate le necessarie due diligence – che dovrebbe concludersi entro maggio con una proposta vincolante. Qualora l’azionista di maggioranza Soru decidesse di accogliere una delle offerte – cosa assai probabile vista la sua manifestazione d’interesse per l’acquisto del quotidiano L’Unità – è pressochè certo che il protagonista dell’acquisizione lancerà un’opa sull’intero capitale dell’isp sardo.