HTC ha poco più di tre mesi di tempo per rimuovere tale sistema dai propri dispositivi e provvedere ad implementare i propri smartphones con sistemi alternativi per non veder pregiudicata la propria presenza sul mercato statunitense. Secondo una lista parziale sarebbero otto i modelli HTC già interessati dal blocco delle vendite negli Usa e cioè gli smartphones Nexus One, Touch Pro, Diamond, Tilt II, Dream, myTouch, Hero e Droid Eris.
Se nel breve termine il vendor di device asiatico dovrà por mano alla semplice rimozione di una feature, ben altro lavoro spetterà agli ingegneri del sistema operativo Android. Specie se è proprio il software open source di Google il vero bersaglio della “mission” di Apple, quella cioè di mettere con le spalle al muro il nemico di sempre per vantare l’esclusiva sulle licenze tecnologiche dei propri dispositivi. Ora, grazie a questa sentenza, la società di Cupertino ha in mano un’ulteriore arma da agitare contro gli altri produttori di dispositivi Android, Samsung in testa.
L’inibizione delle vendite di un’azienda come la taiwanese HTC che ha guadagnato, solo nel mercato Usa, 5miliardi di dollari e la tenuta in piedi di 30 contenziosi legali in 10 paesi diversi contro la sud-coreana Samsung, sono al momento i due fiori all’occhiello del piano strategico messo a punto dalla Mela. Non a caso prima che l’ITC emettesse il proprio verdetto, l’ex Ceo di Google, Eric Schmidt, già dichiarava che una eventuale vittoria di Apple avrebbe avuto il potere, nel breve termine, di «limitare la scelta» di acquisto dei consumatori.
Uno degli effetti più evidenti derivanti dalla sentenza è quello di veder ridotto l’appeal dei dispositivi Htc a causa di limitazioni tecniche come la rimozione di alcune feature e, con esse, la perdita di prestazione degli smartphone. Valutazioni che non possono ignorare anche i contraccolpi che simili tendenze potranno avere sul market share detenuto da Google nel mercato dell’advertising mobile.
Secondo stime dell’Idc (International data Corporation) Mountain View vanterebbe in tale ambito una quota pari a 2.1miliardi di dollari. Una posta in gioco troppo alta che ha indotto l’ex Ceo di Google, in una intervista al Corriere della Sera, ad annunciare il lancio entro sei mesi di un tablet anti-iPad di altissima qualità, mentre sul fronte della comunicazione mobile, il mercato degli smartphone, Schmidt preconizza «una concorrenza brutale tra Apple e Android. È il capitalismo».
Luana Lo Masto
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