Entro 2 mesi dall’entrata in vigore del decreto semplificazione – recita la bozza – saranno definiti il programma e la tempistica delle attività necessarie e le modalità di coordinamento dei soggetti pubblici coinvolti nella realizzazione degli impegni dell’Agenda Digitale italiana. Vari gli obiettivi: realizzare le infrastrutture tecnologiche e immateriali al servizio delle comunità intelligenti (smart communities); promuovere il principio dei dati aperti (open data) quale modello di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico; potenziamento delle applicazioni di amministrazione digitale (e-government) per il miglioramento dei servizi ai cittadini e alle imprese; promozione della diffusione di architetture di cloud computing per le attività e i servizi delle pubbliche amministrazioni. Si punta anche a utilizzare gli acquisti pubblici innovativi e gli appalti pre-commerciali per stimolare la domanda di beni e servizi innovativi basati su tecnologie digitali; all’infrastrutturazione di ultimo metro per favorire l’accesso alla rete internet in grandi spazi pubblici collettivi quali scuole, università, spazi urbani e locali pubblici in genere; investimento nelle tecnologie digitali per il sistema scolastico e universitario, per rendere l’offerta educativa e formativa coerente con i cambiamenti in atto nella società.
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