Bonus cultura bocciato, il governo getta la maschera sulla (sua) idea di stampa

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Neanche il bonus cultura per l’acquisto dei giornali da parte dei diciottenni rientra negli obiettivi di questo Governo; nonostante le indicazioni dello stesso Governo che l’obiettivo era spostare l’attenzione dall’offerta alla domanda, con particolare attenzione ai giovani; chiacchiere, chiaramente, perché riducendo l’offerta sicuramente si influisce sulla domanda, o almeno si concentra, non ci vogliono grandi economisti per capirlo; e nonostante l’offerta nell’informazione sia di per sé sintomo, per quanto formale, di pluralismo; ma il Governo di Capitan Fracassa e Cicciobello inizia sempre più a mettere in fila le cose; l’importante per ora è chiudere, spegnere le trasmissioni di tutto ciò che non è gestibile direttamente; Radio Radicale che trasmette i lavori parlamentari ed è voce di cittadini e istituzioni deve andare sul mercato, quale, non si sa?; finalmente chiudono molti giornali nazionali, il Foglio con la benedizione di Casalino, Libero con quella di Crimi, qualche altra centinaia con la benedizione di tutti; ma non basta; anche sulla domanda bisogna rifletterci, non sia mai che un diciottenne sbaglia giornali, alcuni errori di gioventù possono essere fatali, leggere per esempio, nuoce gravemente alla salute. Si depongano i libri: di storia, di geografia, di filosofia; si chiudano i giornali, anzi si spengano; arrivi un assordante silenzio su quanto accade in Parlamento, una volta aperta l’aula come una scatoletta di tonno, non serve più, è materiale inerte, manco riciclabile. Basta la Rai, qualche richiamo alla sempre docile Autorità ed il gioco è fatto. Capitan Fracassa e Cicciobello al comando dell’impero. Le orde barbariche già le abbiamo in casa, così sarà, ma non durerà a lungo.

Enzo Ghionni

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