Il sottosegretario con delega all’editoria, Paolo Bonaiuti, prendendo la parola al convegno organizzato a Roma sulla crisi del settore editoriale, ha elencato tutti gli interventi fatti dall’attuale Esecutivo e ha ricordato che è sempre stato garantito il 100% della cifra per i contributi. Quest’anno, ha assicurato Bonaiuti, nonostante la crisi abbia colpito molteplici settori e lo Stato sia chiamato a ridurre le spese, il Governo riuscirà, per la fine del 2011, a garantire il 90% della somma stanziata per i contributi del 2010.
In modo provocatorio Bonaiuti ha affermato che non è più possibile parlare di riforma del comparto editoriale ma è necessaria una rivoluzione, subito. «Una riforma prevede tempi troppo lenti, per questo motivo è necessario invece operare una piccola rivoluzione che invece preveda tempi più brevi. Questa rivoluzione dovrà essere fatta di concerto con tutte le parti coinvolte e per questo motivo entro le prossime settimane verranno organizzati dei tavoli per discutere su un canovaccio di proposte per poter garantire la presentazione alle Camere e alle Commissioni di un progetto entro massimo un paio di mesi».
Intanto il sottosegretario ha già elencato dici proposte:
1) Ripensamento del sistema distributivo e dell’aliquota IVA per i prodotti non editoriali che vengono venduti nelle edicole;
2) Informatizzazione del sistema distributivo e della vendita (codice a barre);
3) Revisione delle modalità commerciali di remunerazione per i vari soggetti addetti alla vendita;
4) Intervento normativo per tutelare il diritto d autore nell’era multimediale;
5) Riforma dei criteri per le convenzioni con le agenzie di stampa in base anche alle esigenze degli uffici statali e con un occhio al fatturato e ai numeri occupazionali delle agenzie;
6) Recepire il principio comunitario in materia della liberalizzazione delle tariffe postali che fissano tetti massimi;
7) Riforma dei contributi all’editoria (legge 250 del 90) con riduzione della platea dei soggetti destinatari e introduzione di parametri che leghino gli aiuti ai livelli occupazionali effettivi salvaguardando, con una formula da stabilire, i giornali politici. Per gli altri giornali e per le cooperative il contributo sarà legato al numero delle copie vedute;
8) Reintroduzione del credito agevolato;
9) Studio di alcune forme di incentivo per i giornali on line;
10) Individuazione di criteri per l’accesso alla pubblicità istituzionale.