Caterina Malavenda, avvocato, risponde sulla questione sollevata dalla querela per molestie insistenti del vicepresidente di Fli contro 35 giornalisti de Il Giornale. Il reato di stalking è ipotizzabile
quando, con
condotte ripetute, si minacci
o molesti qualcuno,
così da causargli un
duraturo e grave stato
d’ansia odi paura; oppure
da indurlo a temere
per l’incolumità propria
o di un congiunto o del
partner; o ancora da costringerlo
ad alterare le
proprie abitudini di vita.
“Quando il fine è diverso – afferma l’avvocato sulle pagine di Oggi –
il reato dovrà essere
escluso, per evitare
che condotte eterogenee,
che pure causano
fastidio, siano ricondotte
nell’alveo di una norma, pensata per reprimere
un fenomeno
assai grave e dai contorni
ben definiti”. “Solo il giudice, comunque,
bilanciando gli interessi
in gioco, potrà stabilire
se la pubblicazione
anche di molti articoli
sgraditi possa davvero
trasformare gli autori in
altrettanti stalker”.