Web libero ma non gratuito, questa l’ultima discussione nella blogsfera.
Murdoch non ha annunciato che “tutti i contenuti” saranno fatti pagare. Ha detto una cosa più prudente, cioè che intende inserire la possibilità di mettere contenuti a pagamento su “tutti i siti web di informazione”, non necessariamente “tutti i contenuti” di questi siti web. Facendo l’sempio del Wall Street Journal: la maggior parte dei contenuti on line (in particolare dei contenuti del giornale di carta) è attualmente gratuito. Gratuiti sono i grandi servizi di attualità e gli scoop. A pagamento sono i contenuti più specifici e specialistici.
In Italia la situazione è totalmente diversa, perla semplice ragione che i siti web dei maggiori giornali non incorporano i contenuti del giornale di carta.
A chi si chiede se finirà l’era della gratuità, Google risponde di no. Secondo la visione lungimirante del motore di ricerca i contenuti a pagamento potrebbero essere semplicemente un buon complemento alla pubblicità. Anche se crediamo che la pubblicità rimarrà la risorsa principale per le news, un sistema a pagamento può essere utile come entrata addizionale.
(Dalla rassegna stampa ccestudio.it)