Grillo come sta?
Beh sa, noi a Genova siamo sempre sulle spese… E voi?
Noi, nel senso delle cooperative editoriali, dei giornali di idee e di
tutta la stampa non profit, non tanto bene. Rischiamo di morire.
Ma siete già morti! Dico voi per dire la carta stampata. Io mi scarico da
internet un libro in cinque minuti, c’è Youtube, i blog, l’informazione è la
Rete. Se non cogliete questa novità siete condannati a sopravvivere.
Alcuni giornali hanno già dichiarato lo stato di crisi e in diversi già
sono stati decisi i licenziamenti. Diciamolo: la colpa è anche di Beppe Grillo.
Nessun pentimento?
Senta io ho organizzato un V-day e un referendum contro tutti, e dico tutti, i
contributi pubblici ai giornali. Ma oggi il punto è ripensare l’editoria e il
modo di fare informazione. A prescindere da Grillo, dai referendum e dal V-day…
Mettiamola così: lei ha arato il campo, il tema è cresciuto, ora lo “Psiconano”,
come lo chiama lei, passa con la falce sui contributi. Lasciando però
sopravvivere le sovvenzioni per i grandi gruppi. Non mi dica che è contento…
Ma no… è un modo di ragionare sbagliato. Noi con il V-day abbiamo espresso un
principio, abbiamo attirato l’attenzione su un caso. Come si fa ad avere la
stampa finanziata dallo Stato?
Resta il fatto che se nella Casta continuiamo a inserire
indiscriminatamente il Salvagente e il Sole 24 ore, Il manifesto e il gruppo
Mondadori, l’Avvenire e il gruppo l’Espresso-Repubblica, continuiamo a sostenere
che tutti sono uguali. Questo per dire che togliere di netto i fondi ai giornali
di cooperativa e al non profit significa affogarli. Forse invece i grandi
editori possono anche farne a meno, non crede?
Ne siete sicuri? Non crediate che l’Espresso, il Sole 24 Ore o la Mondadori
senza quei soldi se la passerebbero meglio. Ci campano, eccome, anche loro!
D’accordo. Tuttavia, oggi il governo lascia inalterati o quasi i
contributi destinati ai grandi gruppi editoriali e sega le gambe ai piccoli
giornali.
Dal punto di vista sentimentale mi dispiace per giornali come il vostro, il
Manifesto e alcuni altri. Io lo leggo il Salvagente e lo trovo un giornale
utile. Se continuerete a esistere, mi potrei abbonare. Che problema c’è?!
Lasciamo da parte le ricadute occupazionali. Il punto è che per le
agevolazioni postali servono 300 milioni e quelli ci sarebbero tutti. Non so se
è chiaro: si colpiscono i piccoli e si tutelano i grandi.
Se deve essere fatto un taglio deve valere per tutti. È chiaro che, se tagliano
a voi e continuano a mantenere i sovvenzionamenti per le poste, la carta e
quant’altro per i grandi gruppi questo è scandaloso. Io partirei dai grandi, da
quelli che con i soldi pubblici gonfiano i profitti dei loro azionisti. Ma il
punto è un altro.
Prego…
Il vostro destino è segnato dalla tecnologia e non dai tagli all’editoria. Se
non cogliete questa occasione per riorganizzarvi siete destinati ad andare
avanti a stenti, ad agonizzare all’infinito.
(www.ilsalvagente.it)