“Trasparenza, garanzie, razionalizzazione: sono i tre criteri cui auspichiamo si ispiri la riforma del settore dell’editoria. Ci auguriamo che il ddl approdi il prima possibile in Consiglio dei Ministri, perché così finalmente avremo un testo reale su cui discutere. L’editoria in Italia necessita ormai da troppo tempo di una riforma radicale, seria e approfondita. Aspettiamo di conoscere il testo per valutare le soluzioni che offre al problema di congiuntura esistente tra l’attuale situazione e quello che sarà l’approdo finale della riforma. Gli assi principali di questa congiuntura su cui è necessario ragionare riguardano gli interventi nel settore cooperativo, la certezza dei diritti soggettivi acquisiti dalle strutture editoriali e la ventilata minaccia di riduzioni generalizzate delle sovvenzioni”. E’ quanto dichiara Sergio Bellucci, responsabile Comunicazione e Innovazione Tecnologica di Rifondazione Comunista.
“In particolare, per quanto riguarda gli interventi nel settore cooperativo, riteniamo che sia indispensabile garantirne la trasparenza, prevedendo un tetto massimo del sostegno alle aziende in proporzione ai giornalisti assunti con regolare contratto. E’ necessario combattere attraverso gli strumenti legislativi la vendita in blocco e a prezzi stracciati delle copie dei giornali; le aziende che godono dei contributi devono assicurare la distribuzione nelle edicole almeno per il 40% del territorio nazionale. In relazione ai diritti soggettivi acquisiti dalle strutture editoriali, occorre che vengano garantiti nel Dpef e nella legge finanziaria. Infine, gli eventuali risparmi che tutti auspichiamo, dovrebbero derivare da una razionalizzazione nella concessione delle sovvenzioni e non da una loro riduzione generalizzata.”
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