Non ha senso mettere a gara ora delle frequenze che, secondo l’Agenda digitale dell’Europa, le televisioni sono destinate a perdere, perche’ serviranno a garantire una connessione a banda larga a tutti”. Lo sostiene l’ingegnere Antonio Sassano, tra i massimi esperti nel campo delle frequenze, in un’intervista pubblicata sul numero di febbraio del mensile ‘Prima Comunicazione’, in edicola a Milano da domani, a Roma da venerdi’ 24 e a seguire nel resto d’Italia.
Sassano ha partecipato in prima linea alla transizione alla tv digitale terrestre come consulente del ministro delle Comunicazioni ed ha disegnato quattro piani nazionali sulle frequenze, quasi tutti o uccisi nella culla o rimasti lettera morta, salvo il Piano delle frequenze digitali boicottato da tutte le televisioni ma fermamente voluto dall’Agcom, l’Autorita’ per le garanzie nelle comunicazioni.
L’Agenda digitale della Ue si propone di garantire una connessione a banda larga di almeno 30 Mb al secondo per tutti gli europei entro il 2020, e una connessione a 100 Mb al secondo per il 50% della popolazione.
“Per raggiungere questi obiettivi saranno indispensabili nuove frequenze”, afferma Sassano. “Se effettivamente queste frequenze dovranno essere cedute dalle televisioni alle telecomunicazioni, un Paese serio deve definire gia’ da oggi una strategia che preveda le modalita’ e le tappe di questa transizione, una strategia condivisa con le imprese e gli altri attori del mercato. Anche perche’ nella banda 700 MHz non ci sono solo le tivu’ locali ma anche Mediaset e Telecom. Per di piu’ ne fanno parte anche le frequenze 54, la 55 e la 58 e 59 che erano destinate al beauty contest”.
Il riferimento e’ alla gara che avrebbe dovuto assegnare gratuitamente le frequenze digitali ai principali gruppi televisivi, gara sospesa dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, che alla fine di marzo dovrebbe prendere una decisione in merito. Non ha senso – questa la tesi di Sassano – mettere a gara ora delle frequenze che le televisioni sono destinate a perdere: “La soluzione alla quale penso tiene conto che queste frequenze dovranno essere liberate, ma raggiunge questo risultato attraverso un paziente lavoro di riordino dello spettro. Un lavoro che va fatto avendo chiarito a monte la posizione del governo su come usare le frequenze del beauty contest”.
Di conseguenza andrebbe sospeso anche il passaggio al digitale terrestre: “Bisogna fermare le macchine – conclude Sassano -, per riallineare le molte carte che sono ancora sparpagliate sul tavolo. Questa e’ la mia proposta”.
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