BEAUTY CONTEST/ ROMANI: LA GARA NON L’ABBIAMO VOLUTA NOI, È FIGLIA DI UN’INFRAZIONE

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Il ministro Paolo Romani, intervenendo al RadiotvForum organizzato da Aeranti-Corallo ha affrontato il tema del beauty contest e dei nuovi entranti nel settore dell’emittenza radiotelevisiva: «Il beauty contest non è una procedura che abbiamo condiviso come immaginata da noi, ma è una mediazione internazionale, è figlia di un’infrazione». «Parlare con l’Europa – ha aggiunto Romani – è quasi più difficile che parlare con i paesi confinanti. L’Europa non ci ha chiesto di fare una gara economica, ma abbiamo dovuto accettare che le frequenze fossero segnate con beauty contest, per mettere a posto un meccanismo che guarda caso riguardava l’anomalia italiana in campo televisivo».
Il ministro ha spiegato che «la settimana scorsa sono stati trasmessi gli ultimi particolari a Bruxelles e il beauty contest dovrebbe tornare legittimato dal bollino europeo». «E’ vero che al beauty contest partecipano gli incumbent ma è anche vero che questi non occuperanno tutte le frequenze. Alla gara potranno partecipare anche i nuovi entranti. Non ho ancora capito chi sono i nuovi entranti, a Bruxelles pare che ce ne siano tanti, io non ne ho ancora visto uno».

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