Bayesian, i giornalisti siciliani contro il silenzio delle fonti

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Palazzo d'Orleans, sede della Regione Sicilia

C’è un altro “mistero” nella vicenda legata all’affondamento dello yacht Bayesian al largo di Palermo: quello dei presunti ostacoli posti al lavoro dei giornalisti. La denuncia arrivata dall’Assostampa Siciliana che, in una nota, punta il dito contro un clima di silenzi e chiama in causa direttamente la riforma voluta dall’ex ministro alla Giustizia Marta Cartabia. “Da quattro giorni su tutti i quotidiani del mondo decine di colleghi scrivono del naufragio avvenuto nel mare di Porticello – scrivono i giornalisti siciliani – . Un fatto che ha provocato l’interesse della stampa dei cinque continenti sia per l’eccezionalità dell’avvenimento che per la tragica conclusione con le sei vittime che fanno parte dell’establishment economico-finanziario britannico. Davanti al susseguirsi di notizie di eccezionale interesse pubblico, però, la fonte che secondo la legislazione italiana avrebbe dovuto informare l’opinione pubblica è rimasta silente”. Ma chi è questa fonte che s’ostina a tacere? L’Assostampa non tira indietro la gamba: “Il procuratore di Termini Imerese, infatti, non ha ritenuto necessario usare i due strumenti che pure la legge, comunque molto restrittiva in questo senso, gli mette a disposizione e cioè quello del comunicato stampa o della conferenza stampa. Accade, quindi, che come è stato pronosticato all’inizio dell’applicazione della legge Cartabia che si crea il mercato nero delle notizie, con una verifica sempre più complicata e complessa, che mette a rischio la genuinità dell’informazione e che sicuramente complica di molto il lavoro dei cronisti”. Poche notizie, di straforo e inverificabili di fronte a una cortina di silenzio impenetrabile. Anche questo pesa, molto più, probabilmente, degli scontri politici, sulle pessime performance dell’Italia sul fronte della libertà di stampa. Un problema che, naturalmente, riguarda solo i giornalisti italiani dal momento che, tuona l’Assostampa Siciliana, “c’è il paradosso che molti colleghi stranieri attraverso le loro ambasciate riescono ad avere le stesse notizie con minori difficoltà. Infine, a complicare una situazione già difficile per tutti questi motivi e per la delicatezza dell’avvenimento e per la sua tragicità, anche la scelta, questa privata, dovuta all’armatrice del veliero affondato, di affidare la privacy dei superstiti ad una società di sicurezza che di fatto evita qualsiasi contatto con i giornalisti che si qualificano come tali e che vorrebbero entrare in contatto con i testimoni della tragedia”.

Dopo la protesta dei giornalisti è stata indetta, per domani alle 10, una conferenza stampa da parte della Procura di Termini Imerese. Una notizia che Assostampa Siciliana ha accolto con favore affermando che “l’incontro verterà sulla vicenda dell’affondamento dello yacht Bayesian, delle cui indagini l’ufficio inquirente di Termini è titolare. Cartosio ha così risposto indirettamente alle sollecitazioni del sindacato dei giornalisti, formulate nel comunicato della giunta dell’Assostampa, e al confronto telefonico con alcuni cronisti”.

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