Emendamento Costa, o legge Bavaglio che dir si voglia: Avs presenta un appello alle altre opposizioni per fare muro contro l’iniziativa e difendere “la libertà dei giornalisti”. Angelo Bonelli, coportavoce di Europa Verde e deputato Avs, ha presentato la mozione parlamentare insieme al collega Nicola Fratoianni. “Abbiamo inteso prendere un’iniziativa politica che chiede a tutte le opposizioni di unirsi sul tema della libertà di informazione e sul tema della riforma del servizio pubblico – ha detto Bonelli -. Questa mattina abbiamo scritto a Schlein, Conte, Calenda, Magi e Renzi per capire se insieme possiamo costruire un’iniziativa politica che metta al centro questi temi”.
Fratoianni ha aggiunto: “Una lettera per dire incontriamoci e discutiamo. In questi giorni c’è un grande attivismo e si lanciano appuntamenti. Tutto bene, ma crediamo che sia giunto il momento di un salto di qualità, insisto su questo. Per le opposizioni questo tema non può più essere rimandato, con vero spirito unitario. Va bene che si facciano manifestazioni invitando anche gli altri però è arrivato il momento di fare un passo in più e mettersi a disposizione collettivamente per costruire una proposta che cammini e produca risultati, senza dare l’impressione che ciascuno voglia piantare una bandierina per costruire un pezzo di visibilità in più”.
Nella lettera , indirizzata ai “cari Elly, Giuseppe, Carlo, Matteo, Riccardo”, cioè ai leader Pd Schlein, M5s Conte, Azione Calenda, Italia Viva Renzi e Radicali Magi, si legge: “La libertà e l’indipendenza dell’informazione è una questione di enorme portata perché ha a che fare direttamente con la qualità di una democrazia. La situazione che stiamo vivendo in Italia dopo l’arrivo della destra al governo del Paese è particolarmente preoccupante, ma non possiamo considerarla del tutto inedita”.
Quale è? Eccola: “Si tratta di affrontare una materia che va dal sistema dell’informazione radiotelevisiva pubblica alle pressioni e alle intrusioni della politica al suo interno; alla condizione più generale della professione giornalistica, indebolita sempre più dall’abuso del precariato da parte degli editori, minacciata da leggi bavaglio o dalla pratica intimidatoria sempre più diffusa delle cosiddette querele temerarie. Per questo ti proponiamo di vederci per poter discutere di una o di più proposte che possano misurarsi con questa vicenda anche e soprattutto oltre la dimensione della battaglia politica quotidiana, e per definire possibili campagne di mobilitazione su questo tema così decisivo per la libertà e la democrazia”.
Ma non è finita qui. Bonelli e Fratoianni scrivono: “Da parte nostra stiamo predisponendo alcune proposte su questi temi e siamo disponibili a confrontarci con la massima apertura. Crediamo che sarebbe utile incontrarsi per avviare un confronto capace di coinvolgere quanti in questi anni si sono mobilitati nella società civile, nelle organizzazioni sociali e nelle associazioni professionali del mondo giornalistico e della cultura”.
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