Tagliare i fondi all’editoria eliminerà i giornali locali. Lo dice in una nota il deputato di Forza Italia Alessandro Battilocchio che, in una nota, accoglie l’invito lanciato dall’Associazione Stampa Romana che il sindacato dei giornalisti ha rivolto ai parlamentari d’opposizione nei giorni scorsi contro la decisione del governo gialloverde.
“Non posso che accogliere il grido di allarme lanciato da Stampa Romana relativo all’azzeramento dei fondi per testate edite da cooperative di giornalisti.I fondi pubblici che il Governo intende tagliare rendono ancora possibile l’informazione di molte testate giornalistiche, soprattutto territoriali, che danno lavoro a migliaia di giornalisti e poligrafici e grafici”, spiega Battilocchio.
Che poi aggiunge: “Questo intervento non toccherà affatto editori dei grandi giornali, come vorrebbero far credere i grillini, da tempo tagliati fuori da questi fondi. Eliminerà invece il giornalismo locale creando nuova crisi occupazionale e sacrificando gli investimenti che le cooperative hanno fatto in questi anni”.
Ma non è tutto perché la questione è da combattere anche sul profilo della comunicazione dal momento che viene parificata a quella della cosiddetta casta: “Il fondo per l’editoria – spiega Battilocchio -, nella parte per i contributi diretti alla stampa ammonta a poco più di un euro all’anno per italiano, a cui viene garantito grazie al fondo un bene immateriale dal valore irrinunciabile in uno stato democratico come è il pluralismo dell’informazione. Senza contare che il costo sociale degli oltre 3mila giornalisti coinvolti, insieme ai poligrafici, ai grafici e agli addetti della filiera distributiva, avrebbe una incidenza, anche economico-finanziaria sugli istituti di previdenza interessati, uguale se non maggiore rispetto alla spesa azzerata dal fondo”.
Quindi la conclusione con l’appello alla folta pattuglia parlamentare della Lega: “Dopo l’attacco all’Ordine dei giornalisti arriva quindi un’altra minaccia per una categoria tutelata dalla nostra stessa Costituzione. Spero il governo torni indietro su questa materia che non fa neanche parte del cosiddetto contratto di governo. Mi appello soprattutto ai colleghi della Lega che ben conoscono i sacrifici e gli sforzi dei tanti giornali e giornalisti di provincia che sopravvivono grazie a quei fondi”.
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