“Occorre difendere i territori anche nell’informazione e nell’editoria”. Parole chiare, da parte del sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri con delega all’Editoria, Alberto Barachini, che spazzano via anche le polemiche delle ultime settimane. L’esponente del governo ha pronunciato frasi inequivocabili sul tema, delicatissimo, del pluralismo declinato sul versante dei territori. Insomma, sulle piccole realtà giornalistiche di prossimità, che garantiscono ogni giorno informazione di qualità e un’agorà vera, reale, e non solo virtuale, alle città e ai campanili italiani.
Il sottosegretario ha parlato a proposito di informazione e territori alla convention organizzata dal suo partito di Forza Italia a Taormina, in provincia di Messina. Per Alberto Barachini: “Nel settore dell’informazione e dell’editoria bisogna difendere i territori anche con gli strumenti che hanno come l’informazione e un corretto approccio agli strumenti democratici – e difendere i livelli occupazionali”.
Già, perché viviamo tempi che qualcuno avrebbe definito interessanti. E che rischiano di travolgere il mondo come abbiamo imparato a conoscerlo. Tuttavia, secondo il sottosegretario Barachini, occorre evitare di pensare di risolvere i problemi con una sorta di luddismo post moderno. Non si deve contrastare la tecnologia ma tentare di cavalcare la tigre della transizione. “Siamo di fronte a una trasformazione epocale – ha affermato il sottosegretario – : bisogna cercare di arginare la tecnologia, non di contrastarla. All’intelligenza artificiale, che rischia di avere ricadute occupazionali drammatiche in alcuni settori, bisogna mettere un argine. Abbiamo creato delle commissioni e ci stiamo lavorando”.