Paolo Romani, viceministro delle Comunicazioni, ha aperto una dura polemica con Bruxelles sul dividendo digitale da destinare alla banda larga in mobilità, previsto da una Raccomandazione della commissione Ue.
«L’Europa del Nord vuole fissare le sue regole per tutti. Noi abbiamo una mission in Italia: compiere la transizione al digitale, rispettando la scadenza del 2012 o anticipandola di un anno. Il dividendo digitale lo abbiamo garantito ai nuovi entranti nella tv». Si affaccia un’ipotesi: che le tv locali oggi assegnatarie dei canali interessati al dividendo digitale per la larga banda mobile possano cedere, prima del 2015, parte della loro capacità trasmissiva alle imprese interessate. Per lo Stato si tratterebbe di un’operazione a incasso zero, dopo aver assegnato una montagna di capacità trasmissiva senza alcuna procedura pubblica.
Per Roberto Viola, segretario dell’Agcom, però, «il dividendo digitale è un’occasione straordinaria per il paese, per coprire il gap di copertura della larga banda».
(Dalla rassegna stampa ccestudio.it)
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