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Banda larga, l’Italia continua ad arrancare. Intanto in Parlamento si pensa alla connessione degli uffici pubblici

 

 

Sono ancora una volta negativi i dati del Rapporto Akamai, che fa luce sulla situazione della banda larga in Italia. Le ultime risultanze si riferiscono al terzo trimestre del 2014.  La velocità media di connessione è pari a 5,5 mbps. Il picco di velocità è di 25,3 mbps.  Per entrambi i parametri si registra una diminuzione rispetto al secondo trimestre dell’anno appena trascorso.  Diminuisce l’adozione della banda larga nel breve periodo, ma va detto che nell’ultimo anno l’Italia ha fatto passi da gigante. Rimangono desolanti i dati relativi alla banda ultralarga. L’Italia condivide con Turchia, Sudafrica ed Emirati Arabi Uniti lo status di paese non in grado di avere tassi di adozione della banda superiori al 10%. Solo il 5,3% degli italiani utilizza connessioni di questo tipo.  Come sempre sono soddisfacenti i dati inerenti le connessioni mobili, che in media hanno una velocità di 4,8 mbps.  Si arranca, però, sul 4K, sul quale l’Italia è in ritardo rispetto al resto del mondo. Il nostro paese è al nono posto nella classifica sulla penetrazione globale di Internet. Intanto il senatore democratico Giorgio Pagliari ha presentato un emendamento    al disegno di legge delega sulla riforma della Pubblica Amministrazione.  La modifica, che ha ad oggetto la dotazione di una connessione Internet a tutti gli uffici pubblici,  ha l’assenso del Ministro Marianna Madia. Pagliari ha spiegato che in tal modo si vuole accentuare la centralità della cittadinanza digitale, semplificando al massimo la comunicazione tra le pubbliche amministrazioni.  Un obiettivo correlato è anche l’alfabetizzazione digitale. L’emendamento vuole favorire l’educazione dei meno giovani, che faticano ad adattarsi alla nuova realtà telematica. Pagliari rinvia il discorso relativo alla copertura finanziaria, evidenziando il fatto che si tratta di una legge delega, la quale si limita a dettare i principi a cui il Governo dovrà attenersi per i successivi provvedimenti esecutivi.

Giannandrea Contieri

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