Il Co.re.rat. Campania, l’ente di controllo sull’emittenza radiotelevisiva va avanti da cinque anni in regime di prorogatio senza che possa riuscire la sua trasformazione in Co.re.com., come previsto dalla legge e come già da tempo avvenuto in tutto il resto d’Italia.
L’ultimo colpo di scena è arrivato il 26 marzo, con le dimissioni, anche da consigliere, dell’ex presidente Samuele Ciambriello, il quale denunciava le condizioni di tensione istituzionale in cui era costretto a lavorare.
E le tensioni ci sono per davvero, sia sotto il profilo politico (con la Destra di Storace che accusa presunte incompatibilità a carico di due componenti del Co.re.rat, il giornalista Norberto Vitale e il commercialista Roberto Colizza) sia sotto il profilo giudiziario (ultimo in ordine di tempo, l’ordine di custodia cautelare ai domiciliari per Sandra Lonardo Mastella, la presidente del Consiglio regionale campano da cui dipende il Co.re.rat). A ciò si aggiungono intimidazioni di stampo camorristico che, stando ad alcune denunce, da tempo vedrebbero uomini dei clan all’opera con attentati dolosi sulle postazioni degli impiegati di trasmissione, compravendite illegittime di frequenza, minacce ed estorsioni.
Già da tempo, l’avvocato Lucio Varriale, denuncia gravi irregolarità nell’opera dell’ispettorato del Ministero delle Comunicazioni. La situazione, secondo Varriale, sarebbe davvero grave: tv che usufruiscono di licenze senza alcuna autorizzazione, con la conseguente distrazione di segnali che sono di proprietà dello Stato, ma che di fatto risultano assegnati senza alcuna regolare procedura d’asta. Il valore di tali distrazioni si qualifica in decine di milioni di euro. A ciò si aggiungono le pesantissime accuse contenute nei comunicati sindacali redatti da gruppi di lavoratori che parlano di note emittenti che vendono frequenze sottoposte a sequestro giudiziario, per favorire l’uno o l’altro clan.
Da oltre un anno, intanto, la presidente del Consiglio Regionale della Campania, Sandra Lonardo, ha annunciato il rinnovo del Co.re.rat. Sarà la volta buona per ripristinare la legalità nel settore?
Fabiana Cammarano
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